Institute for Research on Innovation and Services for Development

Resilience - Innovation - Sustainable Development Transparency – Organization – Meritocracy

December 16th, 2020

Il giorno 21 dicembre 2020 dalle ore 15.00 si svolgerà in via telematica la presentazione volume “I bacini culturali e la progettazione sociale orientata all’Heritage-Making, tra politiche giovanili, innovazione sociale, diversità culturale” curato a cura di Francesca Rita Cerami, Maria Laura Scaduto, Andrea De Tommasi.

Al volume hanno partecipato i ricercatori del CNR IRISS Massimo Clemente ed Eleonora Giovene di Girasole con il contributo “Processi per la valorizzazione collaborativa dei cultural commons nel Porto di Napoli”.

Il Progetto ABACUS – Attivazione dei Bacini Culturali Siciliani è stato finanziato dalla Regione Siciliana e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso il “Fondo per le Politiche Giovanili” anni 2014-2015-2016, si ispira, sostiene e promuove i principi della “Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del Patrimonio culturale per la società”, nota anche come Convenzione di Faro (2005).

Le attività proseguono il percorso, iniziato nel 2015, sui processi decisionali collaborativi per il patrimonio culturale del Molo San Vincenzo svolte dal gruppo di ricerca CNR IRISS coordinato da Massimo Clemente con Eleonora Giovene di Girasole e Gaia Daldanise.

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December 16th, 2020

PUBBLICA SELEZIONE PER IL CONFERIMENTO DI N: 1 BORSA DI STUDIO PER LAUREATI PER RICERCHE NEL CAMPO DELL’AREA SCIENTIFICA “SCIENZE INGEGNERISTICHE – INGEGNERIA PER L’AMBIENTE E IL TERRITORIO” DA USUFRUIRSI PRESSO L’ISTITUTO DI RICERCA SU INNOVAZIONE E SERVIZI PER LOSVILUPPO DEL CNR DI NAPOLI.

  • Profilo professionale : Laureato
  • Codice Bando IRISS-001-2020-NA-Prot 0076124, Gazzetta Ufficiale n. 97 del 15/12/2020
  • Numero borse : 1
  • Diplomi di laurea: Ingegneria per l’ambiente e il territorio
  • Requisiti :
    • non abbiano compiuto il trentacinquesimo anno di età
    • conoscenza della lingua inglese scritta e parlata
    • Area scientifica : Ambiente
    • Struttura destinataria : Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo
    • Sede (provincia) : Napoli (NA)

Scadenza : 14/01/2021

December 16th, 2020

Il giorno 18 dicembre 2020 dalle ore 9.00 si svolgerà on line la XII giornata internazionale di studio INU, curata e organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica.

L’evento sarà un momento di confronto sul tema della salute negli studi e nelle proposte dell’urbanistica e della pianificazione territoriale e vede la partecipazione di diversi ricercatori del CNR IRISS.

In particolare Gabriella Esposito De Vita è tra i coordinatori della Sessione Speciale 3 dal titolo “Oltre la SNAI, una riflessione su nuovi programmi di coesione come politiche ecologiche territoriali”.

All’interno della sessione parteciperanno Stefania Oppido e Stefania Ragozino, con il contributo “Disequilibri territoriali. Dalle parole ai fatti per nuove traiettorie di bilanciamento”, e Giovanni Di Trapani, con il contributo “L’analisi della struttura settoriale e la misura della vocazione economica e produttiva delle aree interne: una proposta metodologica”.

Massimo Clemente è coordinatore, con il prof. Rosario Pavia del Dipartimento di Architettura dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara,  della Sessione Speciale 6 “Co-pianificazione del sistema porto-città: dialogo tra comunità per funzioni e spazi condivisi”.

Alla sessione parteciperanno con il contributo “Processi decisionali per Napoli Città-Porto Circolare: approcci e strumenti” la prof. Maria Cerreta, DiArc Università degli Studi Federico II associata  Cnr IrissGaia Daldanise e Eleonora Giovene di Girasole del Cnr Iriss e Giuliano Poli, DiArc Università degli Studi Federico II.

Nella sessione parallela SP15 “Gestione dei rischi, pianificazione e sviluppo sostenibile. Fare prima o dopo?” partecipano Alfonso Morvillo Antonio Coviello e Giovanni Di Trapani del Cnr Iriss con il contributo “Mitigating the highest volcanic risk in the World: a multidisciplinary strategy for the Neapolitan area”.

Infine, la Tavola Rotonda 2 “Abitare su un vulcano: come convivere con il più alto rischio vulcanico al mondo” sarà co-coordinata da Antonio Coviello.

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Le pagine dedicate alle diverse sessioni con i link di accesso sono le seguenti:

 

 

 

December 15th, 2020

December 12th, 2020

L’articolo, dal titolo “The evolution of COVID-19 in Italy after the spring of 2020: an unpredicted summer respite followed by a second wave“, è pubblicato sull’International Journal of Environmental research and Public Health, in collaborazione con Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Facoltà di Medicina dell’Università di Napoli, Dipartimento Ambiente della Regione Puglia e New York University, ed è firmato anche da Giuseppe De Natale, Vito Marchitelli, Lorenzo De Natale, Claudia Troise, Karen Holmberg.

Un nuovo lavoro firmato tra gli altri dal ricercatore Antonio Coviello e dall’associato Renato Somma del Cnr Iriss dimostra per la prima volta, in maniera quantitativa, che esiste un effetto stagionale estremamente significativo nella diffusione e gravità del Covid-19 in Italia.

“Dopo i drammatici picchi di contagio e decessi dei mesi iniziali dell’epidemia, a partire da maggio il decorso della malattia è stato estremamente più mite.

Questa osservazione, che insieme al calo drastico dei contagi nei mesi estivi di giugno e luglio ha dato adito ad accese dispute tra chi sosteneva la necessità di mantenere alto il livello di precauzione e chi, al contrario, sosteneva il depotenziamento del virus, è stata per la prima volta quantificata statisticamente a livello nazionale”, osserva  Antonio Coviello.

Lo studio ha analizzato in maniera sistematica, da aprile ad agosto 2020, il rapporto tra terapie intensive e casi attivi e quello tra decessi e casi attivi. Due indicatori estremamente significativi nello studio dell’aggressività della malattia. Entrambi questi rapporti, massimi all’inizio di aprile, calano bruscamente a partire da maggio e, all’inizio di agosto, raggiungono valori quasi 20 volte minori rispetto ad aprile”.

“Questi rapporti, sebbene siano influenzati dal continuo aumento dei tamponi, a un’analisi statistica accurata risultano comunque significativamente minori nei mesi estivi in cui, oltre a essere drasticamente diminuiti i contagi, anche il decorso della malattia è stato molto più mite”, prosegue Somma “Questo effetto è in totale contrapposizione con quanto prevedevano, a maggio, i maggiori gruppi internazionali di epidemiologia, che arrivavano ad ipotizzare migliaia di decessi giornalieri ed oltre 150.000 pazienti bisognosi di terapie intensive entro luglio, dopo le riaperture totali effettuate in Italia dall’inizio di giugno”.

L’effetto estivo è attribuito, nello studio, a due fattori fondamentali: “L’effetto fortemente sterilizzante dei raggi solari ultravioletti sul virus e la nota stagionalità della risposta immunitaria, che in estate è più efficace e meno infiammatoria.

Nella fase grave, il Covid-2019 si comporta essenzialmente come una malattia auto-immune, in cui i danni maggiori agli organi bersaglio, in primis i polmoni, sono generati dalla risposta fortemente infiammatoria del sistema immunitario detta tempesta di citochine”, spiega Lorenzo De Natale, Facoltà di Medicina dell’Università di Napoli. La marcata stagionalità del Covid-19, dimostrata per l’Italia, sembra ben riprodotta da tutti gli altri paesi europei, e potrebbe spiegare la bassissima letalità riscontrata in paesi caldi e soleggiati, anche in presenza di condizioni igieniche e sistemi sanitari molto più degradati che nei paesi Nord-Occidentali.

Infine, il lavoro analizza i trend di contagi in Italia nel periodo da fine agosto a fine ottobre,  “confermando l’effetto di mitigazione estivo con l’osservazione che da settembre, assieme a una impennata dei contagi, sono risaliti anche i rapporti tra terapie intensive e casi attivi e tra decessi e casi attivi nonostante il numero di tamponi costantemente in crescita”, conclude Antonio Coviello, mostrando che l’impennata di contagi in atto da fine settembre, se non mitigata da ulteriori ed opportune misure di contenimento, porterebbe entro la fine dell’anno al collasso totale delle strutture sanitarie, con incrementi dei pazienti Covid in terapia intensiva a fine dicembre da circa 600 al giorno (nella migliore delle ipotesi) a circa 5000 (in quella peggiore).

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December 11th, 2020

December 11th, 2020

December 11th, 2020

December 11th, 2020

December 11th, 2020

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