Il giorno 2 dicembre 2020 dalle ore 17.00 alle ore 19.00 si svolgerà in via telematica l’incontro “CAMPANIA CREATIVA: (R)ESISTERE”, curato e organizzato dall’Associazione Italiana Giovani per l’UNESCO (AIGU) con il supporto scientifico del Cnr Iriss e moderato da Gaia Daldanise (Cnr Iriss e AIGU Campania) e Stefano Fusco (AIGU Campania), con l’introduzione di Massimo Clemente, Direttore del Cnr Iriss.
Nel corso di quest’emergenza sanitaria ci siamo trovati a ripensare il settore culturale e creativo in Italia e in particolare nel Mezzogiorno durante e post Covid19.
In questo contesto nasce il progetto di AIGU Campania “Rete per il Sud”, partendo da una serie di incontri on line che riflettono sulla cultura e la creatività quali motori di uno sviluppo sostenibile ed elementi chiave che favoriscono l’innovazione necessaria per raggiungere gli obiettivi promossi dai programmi Next Generation EU e Green New Deal.
“Campania Creativa” vuole essere uno spazio di confronto per la costruzione di reti territoriali produttive, sulla scia di quanto fatto da Puglia Creativa, e vuole mettersi a servizio delle organizzazioni culturali campane con il fine di condividere conoscenze, strumenti, contatti ed esperienze per dare vita a percorsi nuovi di co-creazione dei servizi creativi locali.
Il convegno rientra tra le attività che proseguono il percorso, iniziato nel 2015, sui processi decisionali collaborativi svolto dal gruppo di ricerca Cnr Iriss coordinato da Massimo Clemente con Eleonora Giovene di Girasole e Gaia Daldanise.
Si confrontano
- Antonio Bottiglieri – Presidente Società Campana Beni Culturali (SCABEC)
- Maria Cerreta – Docente – Dipartimento di Architettura Università degli Studi di Napoli Federico II
- Cinzia Lagioia – Direttrice – Distretto Produttivo Puglia Creativa
- Agostino Riitano – Direttore Procida 2022 Capitale Italiana della Cultura – Città finalista
- Ludovico Solima – Docente – Dipartimento di Economia Università degli Studi della Campania L. Vanvitelli
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November 30th, 2020
Dal 26 al 28 novembre 2020 si è tenuto il IV Congresso brasiliano di diritto del mare.
Il tema principale del Congresso “Diritto del Mare e Transdisciplinarietà” riflette l’idea che lo studio del Diritto del Mare va oltre la mera interpretazione dogmatica di trattati e regole, possedendo una prospettiva di analisi transdisciplinare.
Come area di studio, il Diritto del Mare deve essere studiato tenendo conto della sua complessità e del dialogo tra diversi campi scientifici come la biologia, l’economia, la geografia, l’ingegneria, tra quelli con cui ha un dialogo profondo.
Il Cnr Iriss ha partecipato al Congresso con la dott.ssa Valentina Rossi che, il 27 novembre, ha presentato una relazione dal titolo “Environmental and Human Rights Impacts of Ship Recycling: Interaction and Tension between Different Legal Regimes”.
Il Congresso, che si è svolto negli anni scorsi a San Paolo, Salvador e Rio de Janeiro, si è tenuto eccezionalmente in forma virtuale, a causa della pandemia, e ha rappresentato un evento di dimensione globale, organizzato con un approccio innovativo, al fine di accogliere e mettere a confronto una grande diversità di prospettive, ospitando seminari e interventi di accademici, politici e operatori del settore.
Hanno dato il proprio sostegno all’organizzazione del congresso numerose istituzioni di ricerca e istruzione, tra cui: la rete globale delle Società per il diritto internazionale (GNSIL), l’Association Internationale du Droit de la Mer (AssIDMer), l’Accademia Brasiliana di Diritto Internazionale (ABDI), e la Società Brasiliana di Diritto Internazionale (SBDI).
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November 29th, 2020
Si svolgerà il 30 Novembre 2020 dalle 14,30 alle 16,00 il Webinar “Il co-design della visitor experience per un turismo culturale accessibile”
Il webinar ha l’obiettivo di presentare e discutere il percorso metodologico implementato nel progetto Integrated Technology System For Accessing In-Visible Heritage (#IN-HERITAGE) con il contributo dei suoi “protagonisti” e di altri esperti di accessibilità in tema di cultura e turismo, quale possibile legacy per contribuire all’innovazione nel turismo culturale in una prospettiva collaborativa e inclusiva.
Il progetto è finalizzato allo sviluppo di un sistema di soluzioni tecnologiche per la fruizione del patrimonio culturale cosiddetto ‘invisibile’ della Regione Campania.
Il concetto di ‘patrimonio invisibile’, oltre ad essere riferito ad attrattori culturali poco noti, può essere declinato anche con riferimento a quei beni/siti non fruibili da tutti in quanto non completamente accessibili a persone con disabilità.
In particolare, il progetto si focalizza sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie per migliorare l’esperienza di fruizione con riferimento ai luoghi della cultura inaccessibili a turisti con disabilità motorie permanenti e temporanee.
L’approccio adottato va oltre l’usabilità delle soluzioni tecnologiche e pone l’esperienza di fruizione dei potenziali visitatori al centro del processo di innovazione, dalla fase iniziale di ricerca esplorativa, alla co-progettazione vera e propria, fino alla validazione finale delle soluzioni.
La progettazione della c.d. visitor experience si avvale dei metodi propri della Human-Centred Design al fine di co-creare soluzioni per “tutti” a supporto delle diverse fasi dell’esperienza turistico-culturale, da quella relativa alla scelta e pianificazione della visita alla visita on-site fino alla condivisione ex-post dell’esperienza.
Dopo i saluti di Massimo Clemente, direttore del Cnr Iriss, i lavori saranno aperti e coordinati da Alfonso Morvillo, dirigente di ricerca del Cnr Iriss. Tra gli interventi, Alessandra Marasco, ricercatrice del Cnr Iriss.
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November 27th, 2020
Il Cnr Iriss sarà presente, con un intervento di Gabriella Esposito De Vita, alla “Genova Smart Week” ed in particolare nella sessione “Politiche e interventi per la rinascita urbana”, in programma giovedì 26 Novembre dalle 16,30 alle 18,00.
Il contributo su “iInovazione tecnologica (e non solo) per la rigenerazione urbana ed il riequilibrio territoriale“ illustrerà le iniziative di ricerca del Cnr Iriss, sviluppate ed in itinere, sui temi che coniugano innovazione, rigenerazione urbana e riequilibrio territoriale. La dimensione interdisciplinare dell’Istituto favorisce l’interazione tra prospettive disciplinari diverse, offrendo una lettura complessa ed articolata del tema dell’innovazione e dei possibili impatti sullo sviluppo sostenibile e resiliente di comunità e territori.
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November 26th, 2020
Notte Europea dei Ricercatori 2020 “Città vs distanziamento: nuove strategie di condivisione nell’era digitale”.
Partecipa il direttore del Cnr Iriss Massimo Clemente.
Mercoledì 25 Novembre 2020 ore 17,30 in diretta streaming sul sito e sulla pagina FB dell’Ateneo UNINETTUNO.

November 24th, 2020
Intervista a Natale Rampazzo, primo ricercatore CNR-IRISS.
Il mio approccio al mondo della ricerca è stato indiretto. Dai banchi (non a rotelle) dell’Università cominciavo a sviluppare un interesse per la comunicazione del sapere, da vittima della fascinazione della carriera accademica. Laureatomi e intrapresa la carriera accademica mi accorsi da subito che la comunicazione aveva bisogno di contenuti, di un sapere costruito attraverso la ricerca, appunto. Ricordo con emozione il passaggio dalla fase di trasmissione di conoscenze acquisite a quella di espressione di idee create. Il passaggio all’età adulta si potrebbe definire, che comincia con le prime pubblicazioni scientifiche. E con le borse di studio e i soggiorni all’estero e l’apertura a sistemi diversi, a sensibilità differenti, a modi di lavorare peculiari.
La dimensione del viaggio è quella che secondo me meglio identifica il proprium della ricerca. L’entusiasmo per l’inizio di un itinerario e la scoperta di nuove mete, la curiosità, fondamentale in ogni viaggio, di conoscere e l’apertura verso cambi di rotta, che rendono il percorso talvolta più interessante. E soprattutto il riconoscimento del ruolo del caso. Che per un giurista ha una duplice accezione: quella generica, di evento imprevisto, e quella specifica, di questione giuridica, che dimostrano un’interrelazione nascosta: lo studio dei casi può prevenire l’imprevedibilità del caso.
Eppure per caso, anche se orientato da un interesse, mi sono avvicinato a uno dei miei ultimi filoni di ricerca, in cui mi è capitato di unire le prospettive del sapere e del piacere, o meglio del sapore. Un viaggio, ancora una volta, a Milano nel 2015, durante l’Expo (Nutrire il pianeta, energia per la vita) dedicato al cibo alla base dell’alimentazione e della nutrizione, alla sostenibilità ambientale, alla resilienza sociale, al territorio come fonte di produzione e oggetto di tutela. Al settore agroalimentare come fattore culturale. Di lì l’intensificarsi dei rapporti con altri ricercatori e operatori del settore (del ‘networking’, si dice) e lunghe permanenze all’estero, volte a gettare le basi di collaborazioni durature. Perché, per quanto la ricerca esiga e imponga momenti di solitudine per concentrarsi meglio e organizzare le idee, nessuno può lavorare efficacemente come una monade, isolata dal contesto e senza contaminazioni disciplinari. E dunque da studioso del diritto dell’innovazione, ho cominciato a misurarmi, quasi per caso, con lo studio di casi relativi alle indicazioni di origine dei prodotti del territorio, alle IGP e alle DOP, alla loro tracciabilità, alla prevenzione della contraffazione, all’impatto della normativa sul tessuto economico e sulle imprese che operano nel settore del ‘food and wine’, una forma di arte edibile strettamente connessa con il dna culturale di un territorio.
Il periodo di distanziamento forzato e di limiti alla circolazione comprime una delle componenti ‘sociali’ del lavoro (peraltro in parte compensabile con l’uso delle tecnologie), ma non esclude quella della riflessione, anima vera della creazione. Un momento di sospensione che prelude ad un’ulteriore futura espansione dei confini mentali, nel viaggio interminabile della ricerca.
November 24th, 2020
In occasione della Giornata dei professionisti del clima, organizzata da “Youth Climate Leaders” e dedicata alle professioni legate alla sostenibilità e ai cambiamenti climatici, “Regeneration 20|30”, in collaborazione con “Humans to Humans”, organizza il panel “Race to Zero: Come decarbonizzare l’economia mondiale prima del 2050”. Nell’ambito del progetto CLIC, l’Istituto ha partecipato come uditore.
“Regeneration 20|30” si riferisce alla crisi climatica come alla madre di tutte le cause e alla principale minaccia per il nostro futuro comune. Per garantire un futuro sostenibile alle prossime generazioni, dobbiamo affrontare questa crisi in una prospettiva ambiziosa e a lungo termine. Il mondo deve raggiungere le emissioni di gas serra a zero al più tardi entro il 2050, mentre la transizione verso un nuovo modello socio-economico che preveda un percorso di ‘decarbonizzazione’, con l’obiettivo di avviare una nuova era inclusiva e prospera, in cui tutte le attività umane creino sistematicamente condizioni favorevoli alla vita e al benessere.
Rispondere all’emergenza climatica è fondamentale per guidare questo cambiamento. Dobbiamo guidare l’azione in tutti i settori e le industrie per proteggere il clima e la biosfera, come condizione necessaria per il funzionamento di tutto il resto. In questo processo evolutivo, le giovani generazioni possono essere leader: chiedere ai governi e alle organizzazioni internazionali di fare la loro parte, aumentare la consapevolezza globale su questa vera emergenza e plasmare il futuro sostenendo carriere che stanno accelerando le soluzioni alla crisi climatica. Dobbiamo catalizzare l’azione e l’attenzione su questo tema.
November 24th, 2020
Il giorno 23 novembre 2020 si è svolto in via telematica il cafè scientifique “Green Commons: Città, natura, comunità”, curato e organizzato dall’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo (IRISS) del CNR e coordinato da Massimo Clemente e Eleonora Giovene di Girasole (CNR-IRISS), con l’intervento di Gaia Daldanise (anche in rappresentanza dell’Associazione Italiana Giovani per l’Unesco Campania).
Obiettivo del café scientifique è stato il confronto tra ricercatori, esperti, imprenditori del green e associazioni su strumenti, processi ed approcci collaborativi capaci di costruire il collegamento tra le comunità e l’ambiente che li circonda, rendendole partecipi della sua pianificazione e gestione.
Questo in linea anche con gli obiettivi dei “Sustainable Development Goals” (SDGs) dell’Agenda 2030, in particolare con il goal 11 “Città e comunità sostenibili”, e con la Responsabilità Sociale d’impresa (RSI) relativa agli impatti che le attività imprenditoriali hanno sulla società, sul territorio e sull’ambiente.
Dopo una prima fase di ascolto di ricercatori ed esperti sul tema si è aperto il confronto con associazioni e imprenditori che lavorano sulla costruzione di una ‘città green’. Il café si è concluso con un focus con i ricercatori del CNR-IRISS su come mettere a sistema queste forze per costruire green commons quale nuovo modello di gestione e di governance.
November 23rd, 2020
Al classico turismo di destinazione si è affiancato quello esperienziale, il turista non si accontenta più di visitare in modo distaccato una località ma è alla ricerca di nuove esperienze coinvolgenti, per entrare in contatto con il territorio e stabilire con esso una relazione diretta. Per rispondere a queste esigenze nasce il nuovo Concept di Bitesp, un evento dedicato alla promozione del ‘turismo da vivere’.
November 23rd, 2020
L’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Rimini ha organizzato un grande evento dedicato al Riuso del Moderno con seminari previsti tra il 14 novembre e il 12 dicembre 2020, al fine di stimolare e sensibilizzare la cultura del recupero del patrimonio architettonico per avviare processi di trasformazione condivisi e partecipati all’interno delle comunità.
Nello specifico, il 21 novembre si è tenuto un incontro in modalità webinar, un’intera sessione dedicata alla dismissione e riuso dei luoghi di culto. Il tema intendeva individuare nelle criticità dei luoghi/spazi ecclesiali, con particolare riferimento ai complessi monastici, importanti risorse per le comunità. Ciò può avvenire solo attraverso una loro concreta identificazione, per poi individuare quei processi di trasformazione capaci di re-integrarli nel tessuto vivo dei territori e della città. Per questa tematica, fondamentale appare il confronto tra diverse esperienze progettuali.
Il focus dell’evento sono state le esperienze a confronto di riuso del patrimonio religioso, con la partecipazione di Olimpia Niglio (Hokkaido University), che ha presentato i lavori della commissione scientifica internazionale e diplomazia interculturale dell’ICOMOS e l’iniziativa del comitato scientifico internazionale su “Places of Religion and Ritual”. La registrazione del webinar sarà presto disponibile sul sito dell’evento.
Nella stessa sessione, Luigi Bartolomei (Università di Bologna) è intervenuto con una relazione incentrata sul tema del Tradere: il progetto di nuovi scenari per i patrimoni culturali degli enti religiosi, con un approfondimento sul tema di lavoro del progetto di riuso di un complesso conventuale realizzato nell’ambito della “Lucca Summer School”.
Antonia Gravagnuolo del CNR-IRISS è intervenuta presentando il lavoro di ricerca svolto nell’ambito del progetto europeo di ricerca e innovazione Horizon 2020 CLIC, su “Processi evolutivi nel riuso del patrimonio culturale religioso”, stimolando il dibattito sul valore del patrimonio culturale e sulle esperienze circolari e rigenerative di riuso del patrimonio religioso, con un approfondimento sul caso di studio delle Catacombe di San Gennaro a Napoli.
November 21st, 2020
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