Resilience - Innovation - Sustainable Development | Transparency – Organization – Meritocracy
The abstract submission deadline for AESOP Tartu 2022 has been just moved to February 1st and the Track #2 CULTURE (https://aesop2022.publicon.ee/en/tracks/track-2/) Co-Chairs invite you to submit an abstract to discuss and reflect together on the reinterpretation of the spatial value of culture, heritage and tourism.
To submit an abstract follow the information on the website: https://aesop2022.publicon.ee/en/abstract-submission/
As for the publication of the papers, a special issue is planned to be published after the Conference. We will give you more detailed information soon.
TRACK #2 CULTURE: Reinterpreting the spatial value of culture, heritage and tourism
Stefania Ragozino (National Research Council of Italy IRISS, University of Naples, Italy)
Antonio Jose Salvador (Politecnico di Milano, Italy)
Anastasia Sinitsyna (University of Tartu, Estonia)
It is argued that culture, heritage and tourism can play a relevant role in planning. This is demonstrated in a high number of policies, practices, European projects, theoretical and methodological approaches recognizing these elements as resources for sustainable development of territories.
While encouraging experiences demonstrate that culture can be a perfect driver for regeneration, sustainable development and economic prosperity, a marked plurality of failures, contradictions and knowledge gaps were reported. The latter are related to different and complex issues in which various themes overlap such as diversity, cultural and social inclusion, territorial imbalances, economic and environmental sustainability, governance, and education.
Along the transitional current moment that we are living in terms of ecology, technology, competitiveness and growth, the challenges and crises posed –health or climate hazards, interruptions in economic growth, political upheavals and social transformations–are emphasising the necessity of reinterpreting spatial values of culture, heritage and tourism, which are able to go beyond conventional visions. Also, revisiting the public realm in light of recent global events is necessary to support both urban residents as well as tourists through resilient approaches.
Track #2 CULTURE welcomes multidisciplinary contributions that will cross this slippery slope from theoretical, methodological, empirical (qualitative and/or quantitative) perspectives, to address one or more of the following topics:
Keywords: culture, heritage, tourism, public space, spatial justice, cultural practices
Per informazioni:
Stefania Ragozino
CNR – Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo
Via Guglielmo Sanfelice 8
s.ragozino@iriss.cnr.it
Vedi anche:
January 17th, 2022
L’isola d’Ischia è un sistema idrotermale attivo, strutturalmente complesso, che ospita un sistema acquifero fratturato la cui geometria e proprietà idrauliche sono ancora in parte sconosciute. “Il sistema acquifero di Ischia, composto principalmente da depositi vulcanici del Quaternario e marini, presenta acque fisicamente e chimicamente eterogenee. L’intensa sismicità e l’attività idrotermale sono manifestate da numerose fumarole e sorgenti termali, che sono state sfruttate fin dai tempi antichi, promuovendo e sostenendo le attività turistiche di fama mondiale che costituiscono la principale attività economica dell’isola” afferma Renato Somma associato alla ricerca presso il Cnr-Iriss e ricercatore Ingv.
Lo scopo di questo studio è stato quello di determinare i processi idrogeochimici nel sistema acquifero di Ischia. Inoltre, è stata calcolata, per la prima volta, la proporzione di acqua di mare nel sistema acquifero di Ischia utilizzando dati idrogeochimici storici relativi a due campagne di campionamento di sessantanove campioni di acque sotterranee e di sorgenti termali raccolti in precedenza che sono stati analizzati e confrontati con i dati precedentemente pubblicati per identificare i cambiamenti chimico-fisici dovuti al contributo dell’acqua di mare.
“L’analisi dei campioni ha mostrato che diversi processi fisico-chimici si verificano nelle acque sotterranee dell’isola d’Ischia, dove l’acqua di ricarica, acqua di mare e fluidi profondi interagiscono e si sovrappongono con diversa intensità. Il fattore salino calcolato indica un contenuto di acqua marina fino al 70% in alcuni campioni vicino alla costa, suggerendo che l’intrusione di acqua marina è il processo principale in queste aree. “Inoltre i dati analizzati mostrano che l’intrusione di acqua marina aumenta fino al 93%. Infine, l’analisi dei dati mostra che, sebbene si osservi un cambiamento nella composizione chimica, non si registra alcuna variazione della temperatura dell’acqua termale nel tempo rivelando che il sistema geotermale dell’isola d’Ischia ha un meccanismo molto efficiente di trasporto del calore” conclude Renato Somma.
Per informazioni:
Renato Somma
Cnr-Iriss
renato.somma@ingv.it
Vedi anche:
January 10th, 2022
December 21st, 2021
Foto scattate dagli edifici lungo Via Partenope, che mostrano lo scenario delle onde durante la fase di massima intensità del moto ondoso
L’analisi della grande mareggiata avvenuta a Napoli il 28 dicembre 2020 rivela i forti effetti di amplificazione locale degli eventi meteomarini dovuti ai fenomeni di riflessione e diffrazione sui manufatti storici, sulle scogliere e sulle falesie rocciose. E’ questo l’importante risultato di uno studio appena pubblicato sulla rivista Applied Sciences, effettuato da ricercatori dell’Università di Napoli, del Cnr e dell’Ingv, che per la prima volta identifica i fattori che amplificano fortemente il rischio meteorologico sul lungomare di Napoli.
“Abbiamo studiato in dettaglio la mareggiata di Via Partenope a Napoli, integrando i dati meteorologici satellitari con quelli di sensori locali meteorologici e ondametrici, nonché con rilievi fotogrammetrici di alta precisione effettuati con drone”, spiega Alberto Fortelli, cultore della materia presso il Dipartimento di scienze della Terra, ambiente e risorse dell’Università di Napoli Federico II. “L’analisi integrata di tutti i dati indica che gli effetti della mareggiata, fortemente distruttivi, sono stati enormemente amplificati da fattori locali legati principalmente alla presenza di tratti di falesia tufacea e di manufatti, antichi e recenti, che hanno incanalato ed amplificato il moto ondoso, attraverso fenomeni di riflessione e di diffrazione”, aggiunge Fabio Matano dell’Istituto di scienze marine (Ismar) del Cnr di Napoli.
“I manufatti che hanno maggiormente condizionato l’amplificazione locale che ha causato i maggiori effetti distruttivi, sono stati il Castel dell’Ovo, in particolare il suo bastione occidentale, e le scogliere di tufo”, precisa Renato Somma dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) – Osservatorio Vesuviano di Napoli ed associato di ricerca presso l’Istituto di ricerca su innovazioen e servizi per lo sviluppo (Cnr-Iriss). “In pratica, le onde che si avvicinano alla costa, attraverso l’effetto di riflessioni multiple su manufatti posizionati nei punti più critici, nonché di diffrazione – cioè l’effetto per cui quando le onde incontrano un ostacolo di particolari dimensioni, quest’ultimo diviene a sua volta emettitore di onde – risultano fortemente amplificate nella loro ampiezza. Gli stessi elementi di amplificazione locale furono verosimilmente la causa degli effetti catastrofici di un’altra mareggiata simile, avvenuta a Napoli esattamente il 28 dicembre 1921, 99 anni prima”.
“I problemi legati al forte cambiamento climatico in corso renderanno sempre più frequenti e più estremi gli eventi meteomarini nell’immediato futuro: l’analisi dettagliata da noi effettuata può essere un importante riferimento per determinare i principali fattori che determinano, localmente, il rischio di catastrofi dovute a questi eventi, soprattutto per suggerire le più appropriate misure di mitigazione”, conclude Giuseppe De Natale (Ingv-Osservatorio Vesuviano di Napoli e associato all’Istututo nazionale di ottica (Cnr-Ino).
Per informazioni:
Renato Somma
Ingv e Cnr-Iriss
Via Guglielmo San Felice, 8 Napoli
renato.somma@ingv.it
Vedi anche:
Immagini
December 16th, 2021
December 15th, 2021
December 15th, 2021
December 15th, 2021
December 15th, 2021
The AESOP Annual Congress Tartu 2022 ‘Space for Species: Redefining Spatial Justice’ will take place in Tartu, Estonia on July 25-29, 2022. Abstract submission is open and the deadline is January 17, 2022.
The AESOP Thematic Group Public Space and Urban Cultures, of which Stefania Ragozino (Cnr-Iriss) is the main Coordinator, was charged to co-chair the TRACK #2 CULTURE: Reinterpreting the spatial value of culture, heritage and tourism together with Antonio Jose Salvador (Politecnico di Milano, Italy) and Anastasia Sinitsyna (University of Tartu, Estonia).
We warmly invite you to submit an abstract to the Track#2 and actively participate to the rich program of the congress.
Track #2 Co-Chairs announce that a call for papers on international journal will be launched after the congress.
More detailed information on the AESOP Thematic Group Public Space and Urban Cultures blog.
Organizzato da:
University of Tartu
Association of European Schools of Planning – AESOP;
Cnr Institute for research on innovation and services for development (Cnr-Iriss)
Politecnico di Milano
Referente organizzativo:
Stefania Ragozino
CNR – Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo
Via Guglielmo Sanfelice n. 8, Napoli 80132
s.ragozino@iriss.cnr.it
Modalità di accesso: a pagamento
For more detail about conference fee https://aesop2022.publicon.ee/en/registration
Vedi anche:
December 14th, 2021
You must be logged in to post a comment.