Inaugurazione dell’allestimento “RE-EXPLODED” presso le Officine San Carlo a Vigliena organizzato da Rotary Club Napoli Est, Rotaract Club Napoli Est e CNR-IRISS.
Venerdì 1° luglio si è svolta l’inaugurazione dell’allestimento “RE-EXPLODED”, presso le Officine San Carlo.
L’iniziativa, organizzata da Rotary Club Napoli Est, Rotaract Club Napoli Est e CNR-IRISS, rientra tra i progetti di rigenerazione urbana, in cui il CNR-IRISS è impegnato da diversi anni: l’Istituto è tra i partner del progetto “R-EST-ART Vigliena – Il recupero creativo del Forte di Vigliena.
L’evento si è aperto con i saluti istituzionali di Alessandro Fucito, presidente della Municipalità 6 del Comune di Napoli; Luigi Napolitano, presidente della Consulta delle associazioni Municipalità 6; Emanuela Spedaliere, direttore generale del Teatro di San Carlo; Paolo Palumbo, presidente R.C. Napoli Est.
Sono intervenuti Massimo Clemente, direttore del CNR-IRISS e le ricercatrici Eleonora Giovene di Girasole e Gaia Daldanise, dal 2015 impegnati in progetti e iniziative di ricerca-azione finalizzati alla rigenerazione urbana e allo sviluppo sostenibile dei territori attraverso processi collaborativi.
Tra i partner dell’iniziativa vi sono l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale; l’Associazione Gioco Immagine e Parole; il Teatro San Carlo; il Master in Pianificazione e Progettazione sostenibile delle Aree Portuali; Rete – Associazione per la Collaborazione tra Porti e Città; Aniai Campania; Propeller Club Port of Naples e Associazione italiana giovani per l’Unesco.
L’allestimento “RE-EXPLODED”, risultato del workshop di autocostruzione sviluppato dal collettivo di architetti COLLA con il supporto del laboratorio di falegnameria e scenografia delle Officine San Carlo, interpreta il momento cruciale della storia del sito: l’esplosione del Forte del 1799 che segnò la fine della Repubblica Partenopea.
Gli elementi dell’allestimento consistono nei frammenti prodotti dall’esplosione: schegge, macerie e brandelli. Le schegge sono delle sedute in legno, modulari e componibili in diverse configurazioni, che invadono lo spazio a seguito dell’esplosione. Queste sedute sono state distribuite e combinate al Forte nel giorno dell’evento e poi dislocate nei diversi punti significativi della città.
Le macerie del muro sono rappresentate in un “totem” in legno, che diventa nella performance un landmark nello stradone di Vigliena. I brandelli della bandiera della Repubblica Partenopea, posti sul totem, rappresentano la sua disfatta.
Il momento più atteso dell’evento la performance del Frente Murguero Campano – M’abbrucia o’ Frente di Napoli, diretti dal Maestro Carlo Morelli Direttore del Coro Giovanile del Teatro San Carlo.
La “Cavalleria vesuviana” nella sua rappresentazione ha avuto il pregio di esprimere una ritualità sociale (caffè, saluti, bar, eventi) che scandiscono la realtà napoletana. Vedere sulla scena la sottile ritualità del caffè- molte delle scene si consumano prima, dopo, durante o anche solo in attesa dell’incontro per un caffè- che scandisce le convivialità e le decisioni, nel “copione della quotidianità” (macchiato, zuccherato… sempre di fiera eccellenza napoletana) offre uno spaccato sociale del contesto in cui il pubblico anche fisicamente è immerso.
E’ stata una performance in cui il linguaggio del codice dei saluti e delle interazioni riproduce pienamente gli stili conviviali delle relazioni quotidiane del tessuto di appartenenza.
La piece che si svolge negli spazi della ex fabbrica della Cir(i)o. Porta alla consapevolezza la gloriosa memoria dellla San Giovanni operaia, che ha costituito l’orgoglio napoletano di tutto il 900.
La lingua napoletana, la costruzione dei personaggi si inseriscono nella tradizione della sceneggiata e della comicità di Troisi e Lello Arena nello spirito della cavalleria rusticana, senza esserne imitazione o copia. L’insieme è un progetto teatrale che unisce opera, teatro, musica senza piaggeria e ripetizione. Valga per tutto il titolo “Cavalleria vesuviana” che sorride benevolmente a Verdi e Mascagni, dando voce a solide radici napoletane, cosi come la proposta del capolavoro di “era di maggio” in una versione sobria e sofferta senza facili compiacimenti.
I personaggi presentano vissuti, emozioni e ritualità della vita contemporanea (vedi il matrimonio con la parrucchiera e la manicure, il ricevimento, il vestito e le scarpe). La costruzione delle frasi e dei dialoghi sono propri di un napoletano popolare parlato, che rendono lo spettacolo un’opera d’arte per la capacità di dare voce alla realtà. Spero che ne manteniate un video. Il libretto nella sua semplicità è professionale e così tutto l’impianto.
Con la sperimentazione di Vigliena la “cultura alta” incontra la cultura del quotidiano popolare dando a quest’ultima i mezzi per esprimere la dignità di se stessa.
È uno spaccato di emozioni e relazioni, proprie nel suo esprimersi della realtà locale delle periferie e del linguaggio popolare, ma che nel prendere corpo sulla scena diventa lingua.
E un tuffo in un endemismo locale antico, dove anche somaticamente gli attori sono espressione di un universo chiuso che tuttavia attraverso la performance trova dignità della propria esistenza.
Brava Emanuela Spedaliere e coloro che hanno creduto nel laboratorio espressivo; bravi gli attori e lo dico nel mio essere una psicoanalista della contemporaneità che raccoglie voci spesso mute e inespresse dei contesti di silenziosa sofferenza.
Grazie al San Carlo, la Rotary Napoli Est ha inaugurato l’anno 2023 con un fecondo insediamento nella fierezza del tessuto e nelle speranze della Napoli est, e last but not least alle iniziative di rigenerazione urbana del fronte del mare di CNR-IRISS che supportano una visione in cui l’innovazione si persegue nella memoria, recupero e contaminazione.
L’evento si inserisce nel progetto “La fabbrica urbana della creatività: il San Carlo a Vigliena” vincitore dell’avviso pubblico “Creative Living Lab – 3 edizione” promosso dalla Direzione Generale Creatività contemporanea del Ministero della Cultura.
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