L’eruzione di un piccolo vulcano in Islanda potrebbe comportare enormi ripercussioni economiche a scala planetaria.
Tutti conosciamo la massima che recita “Il minimo battito d’ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo”. Questa è la frase che meglio esprime la teoria dell’Effetto Farfalla. Alla base del fenomeno, sta dunque il fatto che un singolo evento o una singola scelta possano cambiare radicalmente una giornata, una vita, non solo quella del singolo individuo, ma del mondo intero.
Ma andando per gradi possiamo affermare che la teoria non si limita all’aspetto filosofico, anzi, si basa su importanti fondamenta matematiche.
Il termine “Effetto Farfalla” nasce dal lavoro del meteorologo e matematico americano Edward Lorenz. Il clima è un sistema estremamente complesso e la sua complessità risiede nel fatto che dipende da un numero di fattori immenso, come la pressione e la temperatura atmosferica.
Aveva scoperto una proprietà fondamentale dei sistemi caotici: la dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali, meglio nota come effetto farfalla.
Per approfondire, realizzò un sistema più semplice formato da sole 3 equazioni differenziali, che sul piano tridimensionale hanno la forma di una doppia spirale, come una farfalla. Questa figura prende il nome di attrattore di Lorenz cherappresenta, una traiettoria che il sistema continua a percorrere senza mai stabilizzarsi in una configurazione finale.
Tale effetto è già accaduto nel 2010 con l’eruzione del vulcano Eyjafjöll, presente nella parte meridionale dell’Islanda, che è consistita in una serie di eventi di natura vulcanica. A seguito della seconda eruzione si è verificato un blocco del traffico aereo a causa della nube di cenere che si è diffusa nell’atmosfera. Dal 15 al 23 aprile 2010 lo spazio aereo di gran parte dell’Europa fu completamente interdetto, con ovvie ripercussioni a scala planetaria. Nelle settimane successive si registrarono altre chiusure e disagi nei paesi dell’Europa Centrale, fino al 9 maggio dello stesso anno. La IATA ha stimato una perdita di circa 200 milioni di dollari al giorno per le compagnie di trasporto aereo raggiungendo cifre stratosferiche con circa $3 miliardi e oltre 100.000 voli cancellati.
L’Islanda è un’isola di origine vulcanica, geologicamente giovane (circa 20 milioni di anni) e ancora in corso di formazione. La geologia di quest’isola è molto particolare, e costituisce la più ampia parte emergente della lunga dorsale medio-atlantica. (Fig.1)
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Fig. 1: Schema tettonica a placca con indicate le due placche Nord Americana ed Euroasiatica e la dorsale medio-oceanica atlantica che attraversa l’Islanda
La nascita geologica dell’Islanda é causata dalla presenza della dorsale medio atlantica, che si allontana di circa 2 cm/anno, ed un “Hot spot” (punto caldo) (Fig.3). Ciò ha creato le condizioni necessarie affinché nella zona occupata oggi dall’Islanda si realizzasse, sul fondo oceanico, un’intensa attività eruttiva che col tempo ha fatto accumulare materiale eruttivo da far nascere l’isola islandese. L’Islanda ha quindi un’origine esclusivamente vulcanica e ben visibile tutt’oggi con moltissimi vulcani sparsi su tutta l’isola (Fig.2)
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Fig.2: Ubicazione principali edifici vulcanici in Islanda fonte IMO https://icelandicvolcanos.is/
L’isola conta oltre 130 vulcani, fra attivi e inattivi. Sotto l’isola si trovano all’incirca 30 sistemi vulcanici attivi (considerati tali dalla geologia se hanno eruttato negli ultimi 10.000 anni), in tutte le zone del Paese tranne la Vestfirðir. Alcuni, come Hekla e Krafla, hanno eruzioni circa ogni 10 anni. Sono tutti compresi negli Altopiani d’Islanda.
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Fig.3: Grafico 3D del pennacchio d’Islanda, come fotografato da NAT2021. Il pennacchio è mostrato utilizzando i contorni delle anomalie di velocità -0,75, -3 e -7,5% tra 56 e 550 km di profondità. La topografia è mostrata in alto, con isopache ogni km di profondità. Il diagramma è sottolineato dalla fetta di profondità a 550 km di profondità. I contorni neri indicano la profondità di 56 km e la discontinuità di 410 km. L’Islanda è contrassegnata dalla freccia nera verticale (Celli et al., 2021)
Negli ultimi mesi l’Islanda è alle prese con una crisi eruttiva incombente: un piccolo campo vulcanico, da tempo inattivo, vicino alla capitale Reykjavik sta mostrando segni di risveglio. L’attività sismica e la deformazione del terreno sono aumentate negli ultimi giorni, spingendo le autorità a monitorare attentamente la situazione.
I geologi dell’Ufficio Meteorologico Islandese (IMO) stanno lavorando H24 per valutare la potenziale minaccia e determinare il livello di rischio di eruzione del vulcano. L’ultima eruzione nella regione si è verificata a partire da agosto 2023 e gli scienziati concentrati a comprendere le dinamiche geologiche attuali.
I circa 3400 residenti della locale cittadina di Grindavik sono in stato di massima allerta e le autorità hanno attuato le misure precauzionali rispettando i piani di evacuazione in caso di imminente eruzione. Il governo ha esortato i cittadini a tenersi informati attraverso i canali ufficiali e ad essere pronti a seguire ulteriori ordini di evacuazione. Infatti, i funzionari islandesi si stanno coordinando con le agenzie internazionali per condividere le informazioni e garantire in tempi utili la gestione di un’eventuale eruzione.
La crisi eruttiva del piccolo vulcano islandese sta causando forti preoccupazioni nel mondo, in quanto le nubi di cenere potrebbero influenzare i viaggi aerei intercontinentali e comportare dei gravi rischi catastrofali con sostanziali ricadute di tipo economico/sociale ed ambientale.
Bibliografia essenziale
- Celli, Lebedev et al., The tilted Iceland Plume and its effect on the North Atlantic evolution and magmatism, Earth and Planetary Science Letters, Volume 569, 2021, 117048, ISSN 0012-821X, https://doi.org/10.1016/j.epsl.2021.117048.
- Ito, Garrett et al. “The origin of shear wave splitting beneath Iceland.” Geophysical Journal International201 (2015): 1297-1312.
- Shen, Yang et al. “Seismic evidence for a tilted mantle plume and north–south mantle flow beneath Iceland.” Earth and Planetary Science Letters197 (2002): 261-272.
- Wearden, Graeme, Ash cloud costing airlines £130m a day, in The Guardian, 16 aprile 2010. URL consultato il 14 dicembre 2023.
- Wolfe, Cecily J. et al. “Seismic structure of the Iceland mantle plume.” Nature 385 (1997): 245-247.
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