Responsabilità scientifica del CNR-IRISS e del DiARC nell’ambito del progetto Monti Picentini CiLab – Il Parco Regionale dei Monti Picentini in cammino per un Parco Circolare.
Nell’ambito del progetto Monti Picentini CiLab – Il Parco Regionale dei Monti Picentini in cammino per un Parco Circolare, del Parco Regionale dei Monti Picentini, Stefania Oppido e Stefania Ragozino hanno assunto la responsabilità scientifica per il CNR-IRISS. Il progetto rappresenta una prima opportunità per perseguire gli obiettivi definiti attraverso l’Accordo quadro per attività di collaborazione scientifica e di supporto alla didattica tra l’IRISS, il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, l’Ente Parco Regionale dei Monti Picentini e l’Ente Riserve Naturali “Foce Sele Tanagro” e “Monti Eremita Marzano” (2020-2025), stipulato in data 15/01/2020. Congiuntamente, per il DiARC la responsabilità scientifica del progetto CiLab è stata assunta dalle prof. Maria Cerreta, associato del CNR-IRISS, e Katia Fabbricatti.
La partecipazione a Monti Picentini CiLab si inserisce nell’ambito delle attività di ricerca e di Terza missione del progetto CNR-IRISS “Disequilibri territoriali e processi di marginalizzazione. Il paesaggio come driver di rigenerazione place-based per aree interne e borghi” (Responsabile Scientifico Stefania Oppido).
Monti Picentini CiLab è risultato vincitore del Bando Misura 7 – sottomisura 7.6 – TI 7.6.1 Riqualificazione del patrimonio architettonico dei borghi rurali, nonché sensibilizzazione ambientale, Operazione A “Sensibilizzazione Ambientale” AISL GAL Irpinia Sannio Cilsi, nell’ambito del PSR Campania 2014-2020. Il progetto propone un’idea di Parco quale organismo produttivo (di valori condivisi, di sapienze, di economie, di cultura, ecc.), in cui il sistema di risorse (culturali, sociali, ambientali, economiche) possa interagire secondo un modello basato sui principi dell’Economia Circolare, attivando processi rigenerativi.
Per rendere operativa la proposta si intende utilizzare il “cammino” come metafora del processo progettuale, come modalità per conoscere direttamente i luoghi e le persone, creare affezione ai luoghi e rafforzare i legami tra le persone, costruire una profonda consapevolezza (sociale, culturale, ecologica, economica) delle specificità di ciascuna realtà che caratterizza i comuni del Parco.
In quest’ottica, il Parco si configura come un contesto di enabling teso a riconoscere e favorire i diversi processi di produttività territoriale, latenti ed emergenti, attivando e coordinando azioni inclusive, inter-scalari, e multidimensionali, tese a generare sia valori economici che valori intrinseci. A tale scopo, il progetto è strutturato secondo un approccio collaborativo, interdisciplinare e intergenerazionale, attraverso un programma di attività laboratoriali.
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