Dopo la partecipazione alla CLIC Startup Competition, la startup Vr Tourism, che opera nel settore turistico, racconta la sua esperienza in tempo di Covid-19.
Mai come oggi, essere alla guida di una startup, soprattutto nel settore del turismo, si rivela un esercizio complesso e difficile, e non solo per quelle che si accingono ad entrare nel mercato, ma anche per tutte quelle, aziende tradizionali incluse, che vi operano da più anni.
È sotto gli occhi di tutti la crisi che ha colpito l’intero comparto turistico a causa del Covid-19, mettendo in ginocchio tantissimi operatori economici.
In generale, il settore dei viaggi e del turismo nel nostro paese ha spesso subito gli impatti delle recessioni in maniera meno incisiva rispetto al resto dell’economia, pur non rimanendone escluso: tra il 2008 e il 2012 le perdite complessive registrate furono del 6,7%.
Nel pieno della recessione inoltre, è stato soprattutto il turismo internazionale a permettere al nostro settore di riprendersi dallo shock economico e a infondere vigore laddove il turismo domestico faticava a riprendere per via della crisi economica.
Tuttavia, a causa del prolungato lockdown globale, lo scenario attuale è completamente cambiato.
Nel primo trimestre del 2020 il comparto turistico in Italia ha registrato un calo complessivo delle presenze pari al 97,8% rispetto al 2019.
Tutti si chiedono, quindi, quando sarà possibile ripartire, ma soprattutto si domandano cosa accadrà nel turismo nei prossimi mesi o anni.
Difficile adesso dare una risposta chiara e certa dei prossimi sviluppi del turismo italiano e mondiale.
Sicuramente, dopo questi durissimi lockdown la voglia di tornare a vivere, di tornare a viaggiare e sentirsi nuovamente liberi, prevarrà su ogni paura e, se pur lentamente, il nostro bel paese tornerà ad essere meta di turisti da ogni angolo del mondo.
Ma il modello di fornitura e di fruizione del turismo sarà ancora quello pre-Covid?
Di sicuro interesse, al fine di comprendere cosa accadrà prossimamente nel mondo del turismo, è l’analisi del Global State of the Consumer Tracker di Deloitte sull’andamento del turismo e dei viaggi in Italia, secondo la quale “le preoccupazioni degli italiani per la salute mostrano segnali di diminuzione, pur continuando a sussistere invece preoccupazioni legate alla propria condizione economica” che molti vedono sempre più negativamente.
Questo dato, pur non essendo completamente positivo, perché segnala una preoccupazione degli italiani rispetto la propria condizione economica, registra un’indicazione molto importante, che ci viene fornita da quei mercati dove, prima del nostro, la diminuzione delle preoccupazioni sanitarie hanno visto un importante incremento dei viaggi. Ad esempio, in Cina, primo paese ad uscire ufficialmente dall’emergenza Covid-19, si registra un’elevata sicurezza a viaggiare e, nonostante le preoccupazioni finanziarie siano piuttosto alte, più del 30% dei viaggiatori aerei interni intende prendere un volo (nazionale) per viaggi di piacere quest’estate.
Questo dato rappresenta un’indicazione importante per il settore del turismo italiano che deve puntare, dunque, sulla giusta comunicazione legata alla sicurezza e alla sanificazione delle strutture, al fine di poter incoraggiare i viaggiatori a ripopolare il bel paese.
Tuttavia, non basterà semplicemente comunicare correttamente ai turisti che le strutture ricettive siano state sanificate, ma occorrerà che l’intero sistema paese raccolga la sfida e si concentri su una strategia di rilancio del turismo italiano.
Parte di questa sfida dovrà essere, necessariamente, l’intero ecosistema italiano delle startup, quali tutti gli acceleratori, incubatori, venture, business angel ma soprattutto le startup, che dovranno avviare progetti ambiziosi e sfidanti, in grado di approcciare in modo davvero innovativo ad un mercato che è cambiato e che non risponde più alle logiche pre-Covid-19.
L’innovazione, dunque, sarà l’ingrediente che potrà offrire all’Italia una ricetta esclusiva per uscire velocemente da questa crisi sanitaria, ma dovrà trovare, necessariamente, un insieme di interlocutori sapienti e capaci di comunicare tra loro e condividere sforzi, strategie e risorse al fine di rilanciare il turismo italiano e tutto il Made in Italy.
Parte attiva di questo cambiamento, sono oggi in Italia i tanti centri d’innovazione e ricerca che si stanno impegnando quotidianamente per uscire velocemente da questa crisi sanitaria, come ad esempio il CNR e l’ENEA che, ognuno per il proprio ambito, stanno permettendo alle startup italiane di trovare un ecosistema favorevole ove attingere innovazione, tecnologia e conoscenze che difficilmente sarebbero rintracciabili.
Un’opportunità importante a livello internazionale per le startup è stata sicuramente la CLIC StartUp Competititon, che si è svolta in modalità virtuale nel mese di novembre scorso.
L’evento è stato coordinato dall’Istituto di Ricerca per l’Innovazione e i Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IRISS) nell’ambito del progetto CLIC “Circular models Leveraging Investments in Cultural heritage adaptive reuse”, finanziato dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea, ed era finalizzato a promuovere su scala internazionale le idee innovative di early-stage startup, team informali e innovatori.
La Startup Competition nata con l’intento di premiare e sostenere le migliori business ideas e startup nel settore del riuso del patrimonio culturale ispirate ai principi della sostenibilità e della finanza sociale ed etica nell’ottica dell’economia circolare, ha fornito alle startup partecipanti l’opportunità di accrescere la capacità imprenditoriale e avere una grande visibilità a livello internazionale.
Tra le circa 100 startup che hanno partecipato all’evento, una di queste è stata Vr Tourism, startup innovativa con sede operativa in Campania, che sta lanciando sul mercato un progetto di turismo che pone al centro del suo modello di business l’uso della realtà immersiva.
Intervistando Maurizio Granata, l’amministratore della società, gli abbiamo chiesto come la sua startup, nata appena nel 2019, fosse stata in grado di superare questo momento di crisi e su quale tipo di innovazione avesse scommesso, rispondendoci: “È stato davvero difficile, per noi di Vr Tourism, giovanissima startup turistica, iniziare nel momento peggiore che l’intero comparto turistico italiano abbia mai vissuto dal dopo guerra ad oggi. La nostra fortuna, se così può definirsi, è stato aver fatto affidamento sull’uso di tecnologie disruptive che ci hanno permesso di offrire un servizio unico, originale, che in tempo di distanziamento sociale rende il nostro prodotto estremamente utile. Abbiamo di fatto inventato un nuovo cardboard Vr economico, in cartone, di facile utilizzo, che si apre automaticamente come un pop up, al cui interno è possibile inserire il proprio smartphone e poter così visualizzare la nostra intera offerta turistica in modalità immersiva. Con questo cardboard, di fatto, entriamo nel mercato dei gift box regalo tradizionali, stravolgendo completamente il modo di acquistare e vendere il turismo in Italia, perché entriamo all’interno delle strutture ricettive e realizziamo contenuti immersivi grazie all’utilizzo di video camere ad 8k che saranno poi visualizzati grazie all’uso del nostro cofanetto Vr Tourism. Realizziamo, inoltre, contenuti di attività culturali ed esperienziali, offrendo in questo modo, al potenziale turista, una pre-experience unica ed irripetibile, permettendogli così, di lanciarsi da un paracadute da 3.000 mt di altezza, fare una passeggiata a cavallo o visitare un borgo medievale, il tutto rimanendo comodamente seduto all’interno della propria abitazione, magari al di là dell’oceano.
Gli abbiamo anche chiesto quali opportunità gli avesse offerto l’aver partecipato alla Clic Startup Competition: “Poter confrontarsi con startupper di altri paesi o con esperti in grado di valutare il tuo modello di business o il tuo livello di innovazione, ti permette di migliorare e soprattutto ti mette nelle migliori condizioni di fare networking. Grazie al CNR-IRISS, infatti, abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci con esperti provenienti dal mondo dell’impresa e della ricerca. Abbiamo vinto il premio offerto da Enterprise Europe Network-ENEA e attualmente stiamo seguendo un percorso che ci aiuta ad individuare il nostro livello d’innovazione e, successivamente, cercheremo di capire se vi sono strumenti di finanza europea in grado di accompagnare la nostra crescita”.
Infine abbiamo chiesto al CEO di Vr Tourism un giudizio complessivo dell’evento: “Siamo entusiasti per aver partecipato alla Clic Startup Competition perché ci ha messo nelle condizioni di far conoscere al meglio la nostra progettualità (per chi voglia conoscere il progetto, di seguito il link di un video promo), ma soprattutto ci ha messo in relazione con esperti in innovazione e ricerca che sicuramente ci permetteranno un’accelerazione del nostro progetto”.
Insomma, in Italia l’ecosistema Startup è vivo e vegeto e sta crescendo spedito, soprattutto grazie a enti come il CNR-IRISS che quotidianamente s’impegnano nella ricerca e innovazione, e il contributo sarà determinante per uscire fuori dalla crisi economico sanitaria che il Covid-19 ci ha tristemente regalato.
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