Valorizzazione del verde agricolo e verde urbano per lo sviluppo socioeconomico dell’area metropolitana di Napoli.
“Una linea di collegamento per raccordare le grandi e le storiche aree verdi del circondario della città di Napoli e le aree monumentali e naturalistiche dei Comuni vicini.”
L’area di intervento del progetto riguarda la salvaguardia dell’ambiente ed in particolare il miglioramento della gestione delle risorse naturali, atte a perseguire uno sviluppo più sostenibile dell’intera area metropolitana di Napoli attraverso la valorizzazione del verde.
Più in particolare, l’iter operativo del progetto prevede l’individuazione delle aree ricadenti nella “tangenziale del verde”, potenzialmente interessate ad un progetto di valorizzazione, considerando le destinazioni d’uso e le attuali utilizzazioni, definendo un percorso di raccordo fra loro.
In dettaglio si tratta di definire una linea di collegamento di “percorsi verdi”, dimenticati e/o abbandonati, rendendoli nuovamente fruibili, consentendo di verificare, altresì, l’opportunità di progettarne nuovi e con più funzionali servizi alla specificità delle diverse aree di interesse territoriali.
L’ideazione del progetto “Valorizzazione del verde agricolo e verde urbano per lo sviluppo socioeconomico dell’area metropolitana di Napoli”, condiviso dal CNR IRISS e da ANIAI (Associazione Nazionale Ingegneri ed Architetti Italiani della Campania) è stata affidata ad un Gruppo di Lavoro, coordinato dal Vice Presidente del Rotary Club Napoli ed è stata partecipata a tutto il Gruppo Partenopeo dei Club storici napoletani e della provincia.
Oltre al R.C. Napoli, hanno aderito e contribuito al progetto, il Distretto 2101 del Rotary International ed altri sette R.C. Napoli: Angioino, Castel Dell’Ovo, Chiaja, Nord Est, Posillipo e Sud Ovest ed il R.C. Nola – Pomigliano.
L’obiettivo è il recupero funzionale al passeggio ed alle attività ludico sportive e, comunque ad una mobilità lenta di sentieri, percorsi, strade, viadotti, luoghi ecc. desueti e/o abbandonati e/o poco trafficati, rendendoli fruibili liberamente attraverso collegamenti e raccordi con la viabilità ordinaria e con altri percorsi di analoghe caratteristiche con aree attrezzate e di ristoro, parcheggi e servizi vari, per raggiungere in maniera alternativa vecchi e nuovi siti paesaggistici e monumentali della plurimillenaria storia della città e dei suoi dintorni.
Sarebbe in definitiva la creazione di una nuova risorsa del territorio, per migliorare la salute e la sicurezza di pedoni, runner, ciclisti, sportivi e quanti, dediti ad una mobilità lenta, ricercano alternative al traffico ed ai pericoli della strada e della viabilità ordinaria e degli affollamenti, restituendo nel contempo visibilità e vita ad un patrimonio nascosto di verde, di panorami, di tranquillità e di emozioni.
Un obiettivo ulteriore potrebbe essere la creazione di una rete di recupero di scale, stradine e percorsi, attualmente di difficile percorrenza e/o abbandonati, ripulendoli, rendendoli utilizzabili e sicuri, verificando il deflusso delle precipitazioni meteoriche, degli scarichi ed il sistema di sicurezza idoneo per l ’attivazione di una opportuna (meno invasiva possibile) illuminazione e videosorveglianza per garantire un valido controllo del territorio.
Una tale iniziativa comporterà la bonifica di interi percorsi ed aree abbandonate, migliorando la sicurezza geologico – ambientale e personale, verificando le interconnessioni con le opere di urbanizzazione esistenti e la sostenibilità delle ipotesi di recupero e di rilancio funzionale delle aree che saranno individuate.
La definizione del percorso principale e della rete dei collegamenti alla viabilità ordinaria dovrà essere individuata a valle di un coinvolgimento operativo con i residenti delle aree vicine ai luoghi che saranno interessati, rendendoli il più possibile parte attiva nella opera di rifunzionalizzazione dei luoghi, attivando un meccanismo di scambio di interessi, facendoli diventare “sentinelle” dei luoghi a garanzia della propria e della altrui sicurezza, eventualmente individuando altresì la possibilità che possano diventa gestori di attività di servizio dei siti.
La pandemia che ci ha colpito ci impone di recuperare la salute e la salvaguardia del nostro territorio oltre all’assumere un nuovo stile di vita in sintonia con la natura i suoi tempi e la sua ciclicità; una tale ipotesi di intervento consentirebbe di dotare la nostra città di un nuovo strumento di intervento di risanamento territoriale facendo giocare un ruolo attivo agli abitanti ed ai frequentatori che potrebbero segnalare eventuali problemi di sicurezza, degrado, dissesto, pericolo in luoghi che non sarebbe mai stato possibile raggiungere ed individuare valide soluzioni ed intervenire tempestivamente.
Questa nuova struttura di tipo turistico è piuttosto una novità per il nostro territorio e potrebbe riallacciarsi alle altre similari strutture esistenti ed in fase di realizzazione, sia in Campania, sia nelle altre regioni vicine, dando vita ad un più organico sviluppo, in grado di considerare contestualmente le tre dimensioni che qualificano come sostenibile lo sviluppo di un territorio, ovvero la dimensione ambientale, quella sociale e quella economica.
Sulla base delle risultanze e dei possibili accordi da realizzare con tutti gli stakeholder, è stato sviluppato un programma operativo ed individuato un gruppo di lavoro, espressione del partenariato, costituito da soci e rotaractiani designati dai Rotary Club e dai rappresentanti di IRISS ed ANIAI Campania, che è stato affiancato in corso d’opera da altri Enti territoriali, ai quali si spera si aggreghino altri Organismi istituzionali, Associazioni territoriali, PMI e Grandi Imprese di Servizi.
Il Gruppo di Lavoro ha elaborato un cronoprogramma con l’avvio delle attività a dicembre scorso, realizzando il censimento delle aree verdi presenti sul territorio del Comune di Napoli e su quello dei comuni limitrofi.
Sono in corso le verifiche operative delle elaborazioni attraverso incontri ed accordi con Istituzioni ed Enti territoriali per procedere alla redazione di cartografie, comprendenti le aree monumentali, naturalistiche e verdi agricole ed urbane dei Comuni individuati, propedeutiche all’individuazione di itinerari disponibili e/o ipotizzabili e di possibili portatori di interesse attraverso incontri con amministratori e tecnici dei Comuni ed Enti interessati al fine di promuovere il progetto ed acquisire la loro disponibilità per l’ulteriore sviluppo del progetto.
Al momento hanno aderito all’iniziativa i Comuni di Pozzuoli e Bacoli e di Ercolano, nonché il Parco Metropolitano della Colline di Napoli, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei e l’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei.
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