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Presentazione del volume “FoodSystem 5.0. Agritech | Dieta Mediterranea | Comunità”
Prosegue il ciclo di seminari “Rischio tra natura e società: comprendere, prevedere, agire per il futuro”, organizzato dal Cnr-Iriss. Il quarto appuntamento, in programma l’8 maggio 2025 dalle ore 15.00 alle 17.00 presso il Polo Umanistico Cnr di Napoli, sarà dedicato alla presentazione del volume “FoodSystem 5.0. Agritech | Dieta Mediterranea | Comunità” di Alex Giordano, professore associato di Economia e gestione delle imprese presso l’Università Giustino Fortunato e docente di Marketing e Trasformazione Digitale 4.0 presso il Dipartimento di Scienze sociali dell’Università Federico II di Napoli.
Il volume nasce dall’urgenza di rispondere alle gravi criticità del sistema alimentare globale. Come affermato in un White Paper congiunto della FAO e del World Economic Forum, i food system attuali “emettono fino a un terzo dei gas serra, contribuiscono alla perdita di biodiversità e lasciano milioni di persone in condizioni di povertà, fame e malnutrizione”. Di fronte a queste sfide, FoodSystem 5.0 propone un paradigma trasformativo che coniuga sostenibilità ambientale, giustizia sociale e innovazione territoriale.
Pioniere italiano della rete, tra i principali esperti di innovazione sociale, agritech e trasformazione digitale applicata al settore agroalimentare. Giordano propone un approccio radicalmente nuovo alla questione alimentare: smontare e rimontare la filiera agricola con uno sguardo ecologico, rigenerativo e co-evolutivo, mettendo in discussione i modelli estrattivi e iperspecialistici, orientati allo sfruttamento delle risorse senza considerare la loro rigenerazione.
Il libro esplora possibili percorsi di cambiamento orientati al progresso sociale e allo sviluppo economico dei territori, proponendo un vero e proprio “hackeraggio” della realtà contemporanea per affrontare le sfide dell’Antropocene, in cui i contesti locali si configurano come laboratori privilegiati di sperimentazione, capaci di generare soluzioni sostenibili sotto il profilo ambientale, sociale ed economico.
L’’hackeraggio creativo proposto dall’Autore si basa su tre dispositivi interconnessi: la dieta mediterranea, come area simbolico-valoriale; le tecnologie digitali, soprattutto i dati e l’intelligenza artificiale, insieme all’intelligenza collettiva, e le comunità, intese come comunità di luogo, di intenzione e di pratica. “La dieta mediterranea – scrive Giordano – non è solamente un insieme di abitudini alimentari ma è piuttosto l’esempio di un modello ecosistemico nel quale si crea una misura tra l’uomo e l’ambiente, con effetti positivi sulla salute dell’uomo, evitando all’ambiente il peso di uno sfruttamento eccessivo e con un sistema sociale che rende questo modello alimentare sostenibile anche dal punto di vista economico”. In questa prospettiva, la dieta mediterranea diventa guida per una rigenerazione profonda, in grado di informare anche l’uso delle tecnologie digitali: non acceleratori del consumo, ma strumenti cooperativi per la transizione ecologica, dentro un modello coevolutivo dove comunità locali, cittadini, imprese, università e istituzioni co-progettano soluzioni per la cura dei beni comuni.
Da diversi anni Giordano sperimenta processi di innovazione tecnologica come condizione per la generazione di innovazioni sociali, in particolare nelle aree rurali del Sud Italia, le aree dei ritornanti che hanno abbandonato i contesti urbani per tornare alla terra e all’agricoltura, a progetti di vita e lavoro di diversa natura. Da questa istanza di innovazione, orientata a un progetto culturale e di senso, è partita l’idea di creare un “a-celeratore” di imprese di matrice rurale, il progetto Rural Hack. Nel pieno sviluppo di incubatori di startup, sharing economy e smart city, il progetto si è proposto di portare l’innovazione tecnologica e sociale in contesti lontani da questi paradigmi, promuovendo un incontro tra sapere rurale e pratiche urbane orientate al cambiamento. “Con un dirottamento di senso – scrive Giordano – abbiamo cercato di immaginare un luogo in cui far decelerare le imprese, cioè consentire loro di avere un tempo giusto per lo sviluppo di idee nuove, funzionali alla soluzione di problemi rilevanti per i territori e le persone”.
Durante il seminario l’Autore dialogherà con Natale Rampazzo, dirigente di ricerca Cnr Iriss e coordinatore scientifico del ciclo di seminari, Paolo Landri, direttore del Cnr Iriss, Valerio Calabrese, responsabile agroecologia Legambiente Campania, e Stefania Oppido, prima tecnologa Cnr Iriss, responsabile scientifica del progetto di ricerca “Disequilibri territoriali e processi di marginalizzazione. Il paesaggio come driver di rigenerazione place-based per aree interne e borghi”.
Il ciclo di seminari continuerà il 15 maggio con il seminario Rischio da cambiamenti climatici e principio di prevenzione nellaprospettiva intergenerazionale nel quale interverranno Andrea Crescenzi (Cnr Isgi) e Nicola Colacino (Università «Niccolò Cusano» di Roma, Centro Alti Studi per la Difesa).
Organizzato da:
Cnr-Iriss
Referente organizzativo:
Paolo Landri
CNR – Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo paolo.landri@cnr.it
Modalità di accesso: ingresso libero
Il seminario si terrà esclusivamente in presenza. Le persone interessate a ricevere la registrazione dell’incontro potranno farne richiesta inviando una e-mail a segreteria@iriss.cnr.it