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Commercio di armi, pace e diritti: il convegno conclusivo del progetto ArPeSu
Il 29 ottobre 2025, presso l’Università degli Studi di Milano (Sala Malliani, Via Festa del Perdono 7), si terrà il convegno finale del progetto PRIN “Arms, Peace and Sustainability (ArPeSu)”, dal titolo “Arms Trade and Rearmament: International Legal Frameworks for Regulation and Accountability”.
Il progetto, finanziato nell’ambito del Programma PRIN 2022 PNRR – Next Generation EU (Missione 4 – Componente 2 – Investimento 1.1), è stato coordinato dalla professoressa Sondra Faccio dell’Università di Trento e ha coinvolto quattro unità di ricerca, tra cui quella del CNR – Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo (Cnr Iriss), diretta da Marco Fasciglione, primo ricercatore del Cnr Iriss, giurista internazionalista.
Il progetto ha approfondito le implicazioni giuridiche, economiche e sociali del commercio internazionale di armi, con l’obiettivo di contribuire alla comprensione del quadro normativo che lo disciplina e di analizzarne l’impatto su pace, diritti umani e sostenibilità ambientale. Particolare attenzione è stata rivolta ai rapporti tra Stati e imprese nel settore degli armamenti e al ruolo dei nuovi strumenti europei di due diligence in materia di diritti umani e ambiente.
Il convegno conclusivo offrirà una panoramica articolata sulle principali sfide giuridiche e politiche legate al riarmo e al commercio di armi in un contesto internazionale in rapida evoluzione. La giornata sarà aperta dai saluti istituzionali di Chiara Amalfitano, Angelica Bonfanti, Sondra Faccio e Massimo Audisio, e si articolerà in tre sessioni principali.
La prima sessione, “Arms Trade and Rearmament: International Law Challenges”, sarà moderata da Stefano Silingardi (Università di Milano). Parteciperanno Mirko Sossai (Università Roma Tre) che affronterà le questioni legate al disarmo nucleare e al controllo degli armamenti; Victor Stoica (Università di Bucarest) con una riflessione sull’impatto dell’intelligenza artificiale nella corsa agli armamenti; Filomena Medea Tulli e Silvia Bortolato (Università di Trento) con un intervento sulle regolamentazioni nazionali delle esportazioni di armi, e Luigi Crema (Università di Milano) con una relazione sul nuovo approccio alla difesa dell’Unione europea.
La seconda sessione, “Regulatory and Accountability Frameworks in the Arms Industry”, presieduta da Angelica Bonfanti, sarà dedicata al tema della responsabilità e della regolamentazione nel settore degli armamenti. Interverranno Anita Ramasastry (University of Washington) con una relazione su “Risky Business. Lessons for the Arms Sector from Regulation of High-Risk Sectors”, Sondra Faccio e Giulia Cagol (Università di Trento) sugli investimenti esteri diretti e il commercio di armi, León Castellanos-Jankiewicz (T.M.C. Asser Institute) su accountability e accesso ai rimedi, e Antonio Mariconda (Università di Milano) sulla complicità nei crimini internazionali per esportazioni di armi.
La giornata si concluderà con la tavola rotonda “Arms, Peace and Sustainability”, moderata da Gian Maria Farnelli (Università di Bologna), che riunirà studiosi di diverse istituzioni – tra cui Emma Baldi, Angelica Bonfanti, Sondra Faccio, Ralph Janik, Gordon Abeiku Mensah, Giorgia Pane, Marco Pertile, Sergio Puig de la Parra e Niccolò Zugliani – per discutere le prospettive future del diritto internazionale nella regolamentazione del commercio di armi e nel bilanciamento tra sicurezza, diritti e sostenibilità globale.
Commentando gli esiti della ricerca, Marco Fasciglione, primo ricercatore del Cnr Iriss e responsabile dell’unità di ricerca dell’Istituto, ha evidenziato come la realizzazione del progetto abbia rappresentato «un’occasione di confronto tra le nostre quattro unità progettuali – ma più in generale con la comunità accademica, con la società e con gli stakeholder – su alcune questioni cruciali della nostra epoca.
In primo luogo, non vi può essere pace senza sviluppo sostenibile, né sviluppo sostenibile senza pace, e il commercio delle armi si pone perfettamente al crocevia tra questi due valori. In secondo luogo, Stati, organizzazioni internazionali, ma anche le imprese e gli altri attori della società civile, sono tutti chiamati a condividere responsabilità e ad agire per il raggiungimento della pace e della sostenibilità. In terzo luogo, occorre affrontare la sfida dell’effettività delle norme internazionali, che troppo spesso rimangono inattuate o piegate a interessi economici.
Infine, il diritto internazionale ha una dimensione sia etica che sociale, che ci impone di guardare ad esso non solo come a uno strumento di regolamentazione delle transazioni economiche e dei commerci internazionali, ma anche come a un mezzo di convivenza internazionale e di garanzia della dignità delle persone. Sono questi i quattro pilastri su cui costruire una società umana del futuro fondata sulla resilienza, sull’armonia con l’ambiente e sulla pace tra i suoi componenti».
Organizzato da:
Università di Milano
Referente organizzativo:
Marco Fasciglione
CNR – Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo marco.fasciglione@cnr.it
Modalità di accesso: registrazione / accredito
Per partecipare, in presenza e online, è necessario effettuare la registrazione al convegno