Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo

Resilienza - Innovazione - Sviluppo Sostenibile Trasparenza - Organizzazione - Meritocrazia

Sviluppo sostenibile delle città porto: il paesaggio costiero come ecosistema culturale

Il tema della valorizzazione del waterfront affonda le radici nel passato, negli anni Cinquanta, quando i primi importanti interventi di trasformazione delle aree portuali si realizzarono negli Stati Uniti d’America e, in particolare, a Baltimora e a Boston.

In tempi recenti, particolare attenzione è stata rivolta, in un’ottica di recupero delle aree portuali abbandonate, al lavoro di comunità al fine di far convergere gli interessi degli stakeholder coinvolti e contemporaneamente rispondere ai desideri e ai bisogni dei cittadini, come accaduto nel caso emblematico della città-porto di New York.

In tale contesto, la visione sistemica mare-costa-città come ecosistema culturale apre nuovi scenari per la pianificazione urbanistico-portuale, la progettazione architettonica, l’economia del mare e i diversi ambiti disciplinari coinvolti. La sensibilità verso una visione ecosistemica risulta cruciale nella definizione di un nuovo sistema valoriale del territorio.

Comprendere la dimensione e il peso che tale sistema di valori porta con sé significa: 1) approfondire le percezioni che le persone hanno del mare, della costa e della città come patrimonio immateriale; 2) analizzare i fenomeni infrastrutturali, urbani, portuali e turistici per immaginare un futuro più sostenibile dei territori costieri.

La fascia costiera costituisce una risorsa su cui puntare, in particolare in termini di turismo sostenibile e di un’offerta culturale diversificata e di qualità che soddisfi i bisogni delle comunità. Il principale gap da implementare, oltre alle problematiche di rischio ambientale, è l’ingaggio dei cittadini nella pianificazione e nella gestione. Attraverso nuove tecnologie, nuovi approcci di intelligenza artificiale e strumenti di co-design si potrebbero progettare servizi innovativi contribuendo a generare sviluppo ed empowerment per singoli, comunità e territori oltre che valutare e monitorare le trasformazioni con gli attori locali.

La questione del monitoraggio risulta particolarmente interessante se si pensa che numerosi piani e progetti restano nei cassetti e non sempre riescono ad avere un potenziale trasformativo per i territori. Quindi, nella prospettiva di uno sviluppo sostenibile delle città-porto, perché non provare a co-progettare e co-valutare i cambiamenti in atto nel paesaggio costiero, inteso come ecosistema culturale, insieme agli attori del territorio?

In tale logica, oltre agli obiettivi dell’Agenda 2030, si considerano prioritarie alcune dimensioni indicate da UNESCO (2019) per misurare il contributo della cultura allo sviluppo sostenibile:

a) “Environment & resilience”, che misura sia il livello di gestione sostenibile del patrimonio culturale e naturale materiale e immateriale sia gli aspetti fisici/spaziali della qualità dell’ambiente urbano, compresi gli spazi pubblici e le infrastrutture culturali;

b) “Knowledge & Skills”, che monitora la comprensione dello sviluppo sostenibile e la trasmissione dei valori culturali, nonché la priorità data alla formazione culturale e alla promozione delle abilità e delle competenze nei settori creativi;

c) “Inclusion and Participation” che fornisce un quadro sul contributo della cultura nella costruzione della coesione sociale e nella promozione dell’inclusione e contemporaneamente nella capacità di stimolare l’ingaggio effettivo delle comunità locali all’interno dei processi decisionali;

d) “Prosperity and Livelihoods”, che fornisce un quadro per valutare il contributo della cultura nello sviluppo di economie più inclusive e sostenibili.

In questo contesto, sperimentare a scala locale framework come quello di UNESCO e contemporaneamente valutare le possibilità offerte dall’innovazione nel co-design significa anche formare gli attori e gli utenti, protagonisti della valorizzazione del paesaggio costiero, e fornire degli strumenti utili ad interagire in modo produttivo ed efficace in un’unica infrastruttura tecnologica, culturale e organizzativa.

Organizzato da:
RETE Young
Seminario RETE Young a cura di RETE, Cnr-Iriss, Master in pianificazione e progettazione sostenibile delle aree portuali (DiARC), ONTM

Referente organizzativo:
Gaia Daldanise
Cnr-Iriss
g.daldanise@iriss.cnr.it
0812470950

Modalità di accesso: ingresso libero

Vedi anche:

Sviluppo sostenibile delle città porto: il paesaggio costiero come ecosistema culturale

Quando

23/10/2023    
9:30 - 13:30

Dove

Sala Petrilo CNR IRISS
Via Guglielmo Sanfelice, 8, Napoli