Institute for Research on Innovation and Services for Development

Resilience - Innovation - Sustainable Development Transparency – Organization – Meritocracy

L’urbanistica e la pianificazione urbana sono state da sempre considerate discipline prettamente tecniche e dunque afferenti a un dominio “oggettivo”, neutro. Già da alcuni anni questa presunta neutralità viene messa in discussione da progettiste, studiose, ricercatrici, attiviste.

Allo stesso tempo la pandemia e le crisi ambientali, insieme ai cambiamenti delle condizioni della vita contemporanea (lavoro da casa, agile, smart, autoimprenditoria), richiamano l’esigenza della costruzione di città e politiche urbane centrate sulle esigenze della vita quotidiana, sul benessere delle popolazioni e sulla partecipazione: città della prossimità in cui sia possibile conciliare i diversi aspetti della vita – lavoro, cura, benessere personale – e coltivare i legami sociali. Tali indirizzi richiedono orientamenti non oggettivi, ma che nascono dall’ascolto, dalla capacità di cura e di attenzione alle necessità dei luoghi e dei loro abitanti per elaborare proposte progettuali e politiche che mettano al centro il benessere urbano diffuso, partendo dalla dimensione della prossimità e delle differenze.

L’importanza di un approccio gender sensitive è stata recentemente ribadita anche a livello europeo, laddove la Strategia per la parità di genere 2020-2025 sottolinea la volontà e la richiesta esplicita di inserire sistematicamente una prospettiva di genere in ogni fase di elaborazione delle politiche in tutti i settori di azione dell’UE. Si tratta di una sollecitazione importante che, per essere applicata, richiede a chi si occupa della costruzione e dell’attuazione di politiche pubbliche un impegno consapevole e responsabile per porre fine alla violenza di genere, combattere gli stereotipi, ripensare in profondità gli spazi dell’abitare, i servizi, le economie, le opportunità? di lavoro, i processi decisionali.

In questo contesto, il Master “Città di Genere. Metodi e tecniche per la pianificazione e progettazione urbana e territoriale” si configura come risposta alle tante sollecitazioni emerse in contesti sociali e politici di livello nazionale e internazionale, mirando a promuovere una formazione gender sensitive sia come approccio tematico, sia come approccio specifico di formazione avanzata.

Organizzato dall’Università di Firenze in collaborazione con l’Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo (Cnr-Iriss) del Dipartimento scienze umane e sociali, patrimonio culturale (Cnr-Dsu); Politecnico di Bari; Università Federico II; Università di Palermo; Università La Sapienza di Roma e Università di Trieste, il Master si rivolge a laureate e laureati magistrali in qualsiasi disciplina con l’obiettivo di promuovere e applicare l’approccio di genere in ogni ambito della progettazione, della pianificazione, delle politiche urbane e territoriali nel campo della ricerca, della pubblica amministrazione e della libera professione. Lezioni, seminari e incontri illustreranno teorie, visioni e proposte progettuali che verranno testate nelle attività laboratoriali, sperimentando idee e soluzioni adatte ai diversi contesti lavorativi e di indagine.

Gabriella Esposito, prima ricercatrice Cnr-Iriss, partecipa alle attività del Master in continuità con le ricerche sul tema della questione di genere, trasversale a diversi Istituti del Dipartimento Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale del Cnr e con il progetto di ricerca Cnr-Iriss “Laboratorio Pratiche spaziali e questioni di genere per l’inclusione sociale” di cui è responsabile scientifico.

L’offerta formativa del Master è articolata in 10 moduli didattici, al termine di ciascuno dei quali sono previsti laboratori per mettere alla prova e valutare le conoscenze e competenze acquisite. Al termine del corso i/le discenti avranno acquisito le seguenti conoscenze/competenze/abilità:

– conoscenze e competenze legate al pensiero delle donne, in particolare in ambito urbano e ambientale,

– conoscenze delle principali politiche, piani, progetti gender sensitive a livello nazionale, europeo e internazionale rispetto alla città, all’abitare, agli spazi pubblici e di prossimità, all’ambiente e territorio,

– abilità di ascolto, lettura critica della realtà urbana in chiave gender sensitive e inclusiva,

– competenze di pianificazione e progettazione interattiva.

Modalità di erogazione didattica: sarà possibile seguire il corso sia in presenza (Prato e Firenze) sia da remoto. Le lezioni si svolgeranno il venerdì pomeriggio (h.14.30-18.30) e nella giornata del sabato (h.9.30-18.00). Saranno rese disponibili le registrazioni delle lezioni.

Evento informativo: mercoledì 22 novembre 2023, dalle ore 18.00 alle 19.30 le docenti del master incontreranno online le persone interessate a partecipare al master per ulteriori informazioni e approfondimenti. Link per partecipare: https://meet.google.com/que-hppq-uxf

Le domande di ammissione al Master dovranno essere inviate entro il 15 dicembre 2023 h.12.30 al seguente link: https://ammissioni.unifi.it/INFO/DETTAGLIO?key=2574

La quota di iscrizione al Master è di 2.000 euro. Il 16 gennaio 2024 sarà pubblicata la graduatoria delle persone ammesse a frequentare il Master, che dovranno perfezionare la propria iscrizione entro il 31 gennaio 2024 insieme versamento della prima rata, secondo le modalità presenti nel bando. La quota di iscrizione è di 2000€ da versare in due rate con possibilità di borse di studio.

La partecipazione al Master prevede il riconoscimento di 20 CFP dell’Ordine degli Architetti. Trattandosi di un percorso formativo innovativo, si sta esplorando la possibilità di ottenere il riconoscimento di CFP di ulteriori ordini professionali.

Per informazioni e pre-iscrizioni, scrivere a master_pianificazione_genere@dida.unifi.it

Per informazioni:
Gabriella Esposito
CNR – Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo
g.esposito@iriss.cnr.it
081/2470958

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November 21st, 2023

I cambiamenti climatici, le recenti crisi energetiche e sanitarie, le criticità emergenti che possono impattare sulla business continuity, rendono necessario un approccio integrato nella gestione del patrimonio e dei beni aziendali, che risponda efficacemente alle nuove esigenze di “tutela” degli asset, siano essi fisici (immobiliari, strumentali, etc.) o immateriali (reputation, adesione ai valori ESG, etc.).

Gli argomenti trattati da Coviello nel Panel: “Conoscere e monitorare per tutelare” sono stati i seguenti: Monitorare per prevenire e tutelarsi da rischi legati ai cambiamenti climatici; monitorare per prevenire rischi di business continuity; la mappatura dei rischi come strumento di tutela aziendale; le coperture assicurative contro i rischi da calamità naturali.

Media

November 15th, 2023

Il CNR – Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo ai fini della realizzazione del progetto DUS.AD019.012 “Caratterizzazione dell’attività alieutica e delle risorse ittiche nelle acque siciliane, per praticare una pesca sostenibile, basata sulle conoscenze” denominato KbF (Knowledge_based_Fishing) CUP: J79J22000790007, intende avvalersi della collaborazione di un esperto di elevata professionalità per lo svolgimento della seguente attività: Definizione dell’architettura, dell’interfaccia e del protocollo per la fruizione inclusiva di una piattaforma decisionale nel settore della pesca sostenibile.

Competenze richieste:

  • Laurea Magistrale in Architettura
  • Esperienza pregressa in progetti di civic engagement nell’ambito di processi decisionali e di codesign
  • Conoscenza di pacchetti per la content analysis e di piattaforme decisionali
  • Conoscenza della lingua inglese.

Requisiti del collaboratore:

  • Esperto di design, civic engagement e processi partecipati nell’ambito di decision-making processes

October 18th, 2023

October 16th, 2023

October 11th, 2023

Si è tenuto a Napoli, il 28 e 29 settembre scorso, presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, il 15° Workshop della Food and Agriculture Organization (FAO) delle Nazioni Unite in tema di  “Fish Price Index” (FPI).

Il workshop annuale FAO sul FPI rappresenta un’importante opportunità di confronto e collaborazione tra gli esperti coinvolti, al fine di analizzare le tendenze recenti e i nuovi sviluppi, fornendo al contempo un forum di discussione sui possibili miglioramenti e sulla direzione futura del progetto.

Il “Fish Price Index” (FPI) della FAO è pubblicato regolarmente nel Food Outlook della FAO, anche se non è ancora stato incluso nell’Indice ufficiale dei prezzi alimentari della FAO (FAO Food Price Index – FFPI). Esso si basa sulle statistiche commerciali in quanto i prodotti ittici sono fortemente commercializzati a livello internazionale, esponendo i prodotti ittici non commercializzati alla concorrenza dei prezzi delle importazioni e delle esportazioni. I dati commerciali facilmente aggiornati possono quindi rappresentare (proxy) i prezzi interni dei prodotti ittici che sono difficili da rilevare in molte regioni e costosi da aggiornare con una copertura globale. Il FPI riflette generalmente la scarsità di prodotti ittici, ma può anche essere separato in indici per tecnologia di produzione, specie ittiche o regione, e suddiviso in prodotti da cattura e da acquacoltura.

Valentina Rossi, prima ricercatrice del Cnr-Iriss è stata invitata a partecipare al workshop in qualità di esperta di diritto internazionale, in quanto le ricerche in corso sono tese ad ampliare le indagini condotte, approfondendo, inter alia, come e in che misura la dimensione sociale e quella ambientale possano e debbano essere rilevate e considerate a integrazione di quella prettamente economica, in un’ottica di sostenibiltà.

Per informazioni:
Valentina Rossi
CNR – Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo
Via Guglielmo Sanfelice 8, 80134, Napoli
valentina.rossi@cnr.it
081/2470990

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October 9th, 2023

October 7th, 2023

October 7th, 2023

Diminuire significativamente la popolazione residente nella zona rossa (600mila persone), adottare uno schema di evacuazione progressiva che inizia da una piccola area considerata a maggior rischio, evacuare, almeno temporaneamente, gli edifici localizzati entro 1 chilometro e mezzo dall’area di Solfatara-Agnano, vale a dire nella zona in cui si producono i terremoti maggiori, per verificare l’agibilità e la capacità di resistenza degli edifici ad altre scosse maggiori. Sono queste alcune delle proposte al centro del seminario che si è tenuto venerdì 6 ottobre u.s. nel Circolo Savoia di Napoli sul tema “Fenomeni bradisismici dei Campi Flegrei e mitigazione del rischio vulcanico”, organizzato dal R.Y.C.C. Savoia in collaborazione con Rotary International Club Napoli Est e Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo (Iriss) del Cnr.

Dopo i saluti introduttivi dei presidenti organizzatori – Fabrizio Cattaneo della Volta (R.Y.C.C. Savoia), Angelo Coviello (Rotary Club Napoli Est) e del professor Massimo Clemente, direttore del Cnr-Iriss, sono state presentate le relazioni di Antonio Coviello (ricercatore/economista del Cnr-Iriss e docente universitario), Adriano Giannola (presidente SVIMEZ) e Giuseppe De Natale (dirigente di ricerca INGV ed associato al Cnr-Ino). Al centro dell’analisi dei ricercatori, la situazione circa il pericolo di una eventuale eruzione in area flegrea e la proposta di un nuovo piano di evacuazione.

“Occorre studiare subito un piano di evacuazione specifico per il rischio flegreo che si prefigura molto complesso, rappresentato dal rischio eruzione” ha affermato Antonio Coviello, che coordina un team di esperti tra vulcanologi dell’Ingv, geologi dell’Enea, urbanisti, giuristi ed economisti dell’Istituto napoletano, gruppo impegnato da anni in un progetto di ricerca scientifico nello studio dei rischi da calamità naturali. “La soluzione razionale a questo problema, vista la scarsa affidabilità dei metodi di previsione delle eruzioni, specialmente in quest’area dove sono già state fatte in passato due evacuazioni (1970 e 1984) tecnicamente classificabili come ‘falsi allarmi’, è sicuramente quella di diminuire significativamente la popolazione residente nella zona rossa (600.000 persone). Ed, inoltre, adottare uno schema di evacuazione progressiva, che inizia da una piccola area considerata a maggior rischio, per poi allargarsi o restringersi a seconda dell’andamento dei fenomeni potenzialmente precursori di eruzioni. Una evacuazione repentina e non programmata appare irrealizzabile ed economicamente insostenibile, dal momento che costerebbe oltre 30 miliardi di euro, così come abbiamo calcolato”.

“Riorientare l’area metropolitana di Napoli e specie la zona dei Campi Flegrei verso le aree interne della Campania sfruttando la direttrice della moderna rete ferroviaria in via di realizzazione fra il capoluogo campano e Bari con un progetto di medio e lungo periodo: politiche del territorio lungimiranti, non con ‘deportazioni’ o ‘desertificazioni’ ma puntando ad un riequilibrio utilizzando pure le Zes”, ha aggiunto il presidente dello Svimez Adriano Giannola, che ha firmato la prefazione del volume presentato per l’occasione dal titolo “I rischi catastrofali. Azioni di mitigazione e gestione del rischio” scritto da Antonio Coviello e Renato Somma, pubblicazione che raccoglie i contributi di una decina di studiosi della materia edita da Cnr Edizioni nella Collana scientifica “Studi e ricerche per l’innovazione, diretta dal professore Massimo Clemente.

Il direttore del Cnr-Iriss Massimo Clemente, nel suo intervento introduttivo ha evidenziato che “a medio termine servono politiche territoriali di riequilibrio tra fasce costiere e aree interne”; mentre Giuseppe De Natale (Ingv e Cnr-Ino) ha affermato che “Oggi nell’area flegrea il più grave ed urgente problema è la sismicità, che seguendo il continuo sollevamento del suolo, che a sua volta riflette un progressivo aumento di pressione interna del sistema, sta aumentando, sia in frequenza che in magnitudo massima. L’unica soluzione immediata per scongiurare tragedie, anche perché gli edifici sono strutturalmente sempre più provati dalle continue scosse, con magnitudo crescente, è evacuare, almeno temporaneamente, gli edifici localizzati entro 1.0-1.5 km dall’area di Solfatara-Agnano, ossia nella zona in cui si producono i terremoti maggiori, per verificarne l’agibilità e la capacità di resistenza ad altre scosse maggiori”, ha proposto il vulcanologo.

All’incontro sono intervenuti anche l’assicuratore Angelo Coviello, presidente del Rotary Club Napoli Est, che ha trattato l’attuale tema delle coperture assicurative contro i danni da calamità naturali, e l’Avv. Fabrizio Cattaneo della Volta, presidente del Circolo Savoia, che ha ricordato il ruolo dei circoli nautici e della risorsa mare nei territori.

Per informazioni:
Antonio Coviello
CNR – Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo
Via G.Sanfelice 8, Napoli
a.coviello@iriss.cnr.it
081/2470942

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October 6th, 2023

October 6th, 2023

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