Presentato il 23 marzo 2021 in diretta streaming il Terzo Rapporto sull’economia circolare in Italia.
In occasione della Terza Conferenza nazionale sull’economia circolare a cui hanno partecipato, tra gli altri, con un video registrato, il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, il segretario della CGIL Maurizio Landini, l’eurodeputata Simona Bonafè, è stato presentato il Rapporto del Circular Economy Network, elaborato in collaborazione con ENEA. Il dato per certi versi sorprendente è la conferma dell’Italia come leader tra le maggiori 5 economie europee nella circolarità dei processi rilevanti (produzione, consumo, gestione dei rifiuti, riutilizzo). Una vera transizione ecologica non può che passare attraverso il miglioramento del riciclo e la limitazione dei consumi, di beni e risorse, impattanti sull’ambiente. Il recente Circularity Gap Report 2021, sottolineando che l’umanità sta vivendo ben oltre le risorse rese disponibili dal pianeta Terra, ha calcolato che solo raddoppiando l’attuale tasso di circolarità dall’8,6% (in flessione dal 9,1% del 2018) possono ridursi i consumi di materia (attualmente attestati a 100Gt) e le emissioni globali di gas serra del 39% l’anno, e ottimizzare l’uso delle risorse prolungando la vita dei prodotti. Unitamente al passaggio a materie prime rigenerative potrebbe così approssimarsi l’obiettivo della neutralità climatica al 2050 previsto dall’Unione europea per rispettare l’Accordo di Parigi.
Sul fronte giuridico e politico, nel settembre 2020 sono stati approvati i decreti legislativi di recepimento delle direttive in materia di rifiuti contenute nel Pacchetto economia circolare (direttive 849, 850, 851 del 2018) mirante al contenimento della produzione di rifiuti, al reimpiego più cospicuo di materie prime seconde, al riciclo dei rifiuti urbani (aumentandolo ad almeno il 65% entro il 2035 e riducendo al di sotto del 10% il conferimento in discarica). Entro il prossimo anno dovrà inoltre essere approvato il Programma nazionale per la gestione dei rifiuti. Intanto, il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0, approvato alla fine del 2020 e caratterizzato da un maggior orientamento al tema della sostenibilità rispetto al precedente Piano Nazionale Industria 4.0, prevede specifiche agevolazioni per gli investimenti delle imprese finalizzati all’economia circolare, sostituendo i cosiddetti iperammortamenti e superammortamenti con crediti d’imposta per beni 4.0 e beni strumentali.
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