Institute for Research on Innovation and Services for Development

Resilience - Innovation - Sustainable Development Transparency – Organization – Meritocracy

Il CNR – Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo ha necessità di avvalersi nell’ambito del progetto “Controllo sulle attività di pesca a seguito dell’evoluzione normativa a mezzo di un approccio integrato e con l’utilizzo di sistemi innovativi” (CUP: J61F19000170001), di un esperto per attività di ricerca e supporto nella elaborazione di indirizzi di policy in tema di digitalizzazione e riutilizzo dell’informazione del settore pubblico, con particolare riferimento all’esigenza di contemperare l’interesse pubblico alla accessibilità delle informazioni con la tutela dei diritti di riservatezza, d’autore e di proprietà intellettuale.

Competenze richieste:

  • Consolidata esperienza di studio e ricerca e/o consolidata esperienza professionale, su temi del diritto privato (IUS 01) e/o commerciale (IUS 04)
  • Consolidata esperienza nelle attività di: ricostruzione e analisi critica del quadro normativo; analisi della prassi giurisprudenziale nazionale e sovranazionale; individuazione e approfondimento di incertezze interpretative e criticità applicative; elaborazione di scritti giuridici, pareri, rapporti di ricerca

Requisiti del collaboratore:

  • Laurea in Giurisprudenza, conseguita secondo la normativa in vigore anteriormente al D.M. 509/99, oppure la Laurea Specialistica/Magistrale (D.M. 5/05/04 e 9/07/09);
  • Specializzazione post laurea in materie giuridiche, con particolare riferimento alle competenze richieste;
  • Almeno 5 anni di esperienza di ricerca e/o professionale documentata, svolgendo attività coerenti con le competenze richieste;
  • Conoscenza della lingua inglese

 

Data di scadenza: 12/04/2021

March 29th, 2021

Pubblica selezione per il conferimento di n: 1 borsa di studio per laureati per ricerche nel campo dell’area scientifica “Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio – Ingegneria Gestionale” da usufruirsi presso l’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del CNR di Napoli.

È indetta una pubblica selezione per titoli, eventualmente integrata da colloquio, per il conferimento di n. 1 borsa di studio per laureati, per ricerche inerenti all’Area scientifica “Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio – Ingegneria Gestionale” da usufruirsi presso l’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del CNR di Napoli (città), nell’ambito del Progetto “3R4UB – The 3Rs for a sustainable use of natural resources in Ulaanbaatar”:

Tematica “La gestione sostenibile dei rifiuti sotto il profilo economico-finanziario e ambientale”. Titolo di studio (vecchio ordinamento):

  • Laurea in Ingegneria per l’ambiente e il territorio
    DM 509/99: 38/S
    DM 270/04: LM-35
  • Laurea in Ingegneria Gestionale
    DM 509/99: 34/S
    DM 270/04: LM-31

Scadenza: 26/04/2021

March 29th, 2021

L’intelligenza artificiale, o IA (ovvero AI per gli anglofili), si riferisce alle tecnologie capaci di analizzare il loro ambiente e di intraprendere azioni autonome rispettando valori predefiniti, simulando le abilità, il ragionamento e il comportamento umano. Nonostante le visioni apocalittiche spesso collegate, nell’immaginario collettivo, alla presenza di soggetti umanoidi nella nostra vita, da qualche decennio comincia a considerarsi l’intervento delle macchine nei processi tipicamente umani un fattore di agevolazione delle attività quotidiane, comuni e professionali, anziché un’invasione degli ultracorpi.

Le origini dell’IA, come disciplina meritevole di attenzione scientifica, risalgono all’immediato dopoguerra e si collocano, convenzionalmente, nel convegno tenutosi nel 1956, al Darmouth College, New Hampshire. In quella sede prese forma l’idea della convivenza tra uomo e macchine in chiave di problem-solving, cristallizzato nel documento introduttivo a firma di John McCarthy, Marvin Minsky, Nathaniel Rochester e Claude Shannon (31 agosto 1955). Qualche anno prima Alan M. Turing, considerato uno dei padri dell’informatica moderna, aveva preparato il terreno con l’articolo On Computable Numbers, with an Application to the Entscheidungsproblem, dissodandolo ancora nel 1950 con il paper Computing machinery and intelligence, in cui proponeva quello che si sarebbe affermato come “test di Turing”, in base al quale una macchina poteva essere considerata pensante se il suo comportamento, osservato da un essere umano, fosse considerato indistinguibile da quello di una persona.

La diffusione capillare, talvolta invisibile, dell’IA, non del tutto aliena da rischi e implicazioni etiche è ora al centro della riflessione della Commissione europea, che intende introdurre norme sufficientemente adattabili ai continui cambiamenti dello scenario tecnologico e ai suoi impatti sulla società, nonché adeguatamente chiare nell’interesse della tutela degli utenti di sistemi di IA e della promozione del suo impiego virtuoso.

Essa costituisce infatti un settore di importanza strategica per la duttilità delle sue applicazioni e un indiscusso attivatore di meccanismi di sviluppo in vari campi, dal trattamento delle malattie all’ottimizzazione di attività industriali e agricole. Un ecosistema di eccellenza e fiducia è il presupposto della competitività di ricercatori, sviluppatori e imprese a livello globale, nel rispetto dei valori fondamentali dell’Unione europea e in attuazione della strategia del cd. Mercato unico digitale, inaugurata nel 2015 sulla base dei tre pilastri del miglioramento dell’accesso ai beni e ai servizi digitali, della creazione di un ambiente prospero per network digitali (protezione dei dati, sicurezza informatica, trasparenza delle piattaforme), della massimizzazione del potenziale di crescita dell’economia digitale a favore della società.

Altre basi di riflessione ai fini della messa a punto di un quadro normativo coerente sono i seguenti documenti: il Libro bianco sull’IA del 19 febbraio 2020, le Ethics Guidelines for Trustworthy Artificial Intelligence elaborate dall’Independent High-Level Expert Group on Artificial Intelligence, pubblicate l’8 aprile 2019; la Comunicazione della stessa Commissione “Creare fiducia nell’intelligenza artificiale antropocentrica”; il rapporto sulla Liability for Artificial Intelligence and other emerging digital technologies preparato dal pertinente gruppo di esperti e pubblicato il 21 novembre 2019, la dichiarazione Cooperation on Artificial Intelligence, firmata da 25 paesi europei il 10 aprile 2018.

La Commissione formulerà una proposta nel corso del 2021, mirando alla salvaguardia dei valori e dei diritti fondamentali dell’UE e della sicurezza degli utenti attraverso l’imposizione ai sistemi di IA ad alto rischio di alti standard di affidabilità, quale prerequisito della sua adozione, ad es. garantendo la supervisione umana e informazioni chiare sulle capacità e sui limiti di tali sistemi.

Il Parlamento europeo, conscio dell’attualità della questione ha costituito la commissione speciale sull’intelligenza artificiale in un’era digitale (AIDA) e ha adottato il 20 ottobre 2020 tre testi (i primi due sono di iniziativa legislativa, l’ultimo è una relazione) in materia di IA, rispettivamente a firma di Iban García del Blanco (avente ad oggetto il carattere antropocentrico e antropogenico; la sicurezza e la trasparenza delle operazioni, la garanzia contro distorsioni e discriminazioni, la responsabilità sociale e ambientale e il rispetto della privacy e protezione dei dati), Axel Voss (sulla IA ad alto rischio) e Stéphane Séjourné (sulla distinzione tra le creazioni umane ottenute con l’assistenza dell’IA e quelle generate autonomamente dall’IA, con il connesso problema della titolarità del diritto d’autore, sull’uso degli algoritmi e sul deepfake). Inoltre, il 20 gennaio 2021, sono state proposte alcune linee guida per l’uso dell’intelligenza artificiale in campo militare e civile. Molto interessanti appaiono anche gli sviluppi della regolamentazione dell’uso dell’IA nell’istruzione, nella cultura e nel settore audiovisivo, nonché nel diritto penale, in discussione nelle pertinenti commissioni.

March 29th, 2021

Authors: Di Trapani Giovanni, Tafuri Ranieri Maria.

March 28th, 2021

In occasione della Terza Conferenza nazionale sull’economia circolare a cui hanno partecipato, tra gli altri, con un video registrato, il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, il segretario della CGIL Maurizio Landini, l’eurodeputata Simona Bonafè, è stato presentato il Rapporto del Circular Economy Network, elaborato in collaborazione con ENEA. Il dato per certi versi sorprendente è la conferma dell’Italia come leader tra le maggiori 5 economie europee nella circolarità dei processi rilevanti (produzione, consumo, gestione dei rifiuti, riutilizzo). Una vera transizione ecologica non può che passare attraverso il miglioramento del riciclo e la limitazione dei consumi, di beni e risorse, impattanti sull’ambiente. Il recente Circularity Gap Report 2021, sottolineando che l’umanità sta vivendo ben oltre le risorse rese disponibili dal pianeta Terra, ha calcolato che solo raddoppiando l’attuale tasso di circolarità dall’8,6% (in flessione dal 9,1% del 2018) possono ridursi i consumi di materia (attualmente attestati a 100Gt) e le emissioni globali di gas serra del 39% l’anno, e ottimizzare l’uso delle risorse prolungando la vita dei prodotti. Unitamente al passaggio a materie prime rigenerative potrebbe così approssimarsi l’obiettivo della neutralità climatica al 2050 previsto dall’Unione europea per rispettare l’Accordo di Parigi.

Sul fronte giuridico e politico, nel settembre 2020 sono stati approvati i decreti legislativi di recepimento delle direttive in materia di rifiuti contenute nel Pacchetto economia circolare (direttive 849, 850, 851 del 2018) mirante al contenimento della produzione di rifiuti, al reimpiego più cospicuo di materie prime seconde, al riciclo dei rifiuti urbani (aumentandolo ad almeno il 65% entro il 2035 e riducendo al di sotto del 10% il conferimento in discarica). Entro il prossimo anno dovrà inoltre essere approvato il Programma nazionale per la gestione dei rifiuti. Intanto, il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0, approvato alla fine del 2020 e caratterizzato da un maggior orientamento al tema della sostenibilità rispetto al precedente Piano Nazionale Industria 4.0, prevede specifiche agevolazioni per gli investimenti delle imprese finalizzati all’economia circolare, sostituendo i cosiddetti iperammortamenti e superammortamenti con crediti d’imposta per beni 4.0 e beni strumentali.

March 28th, 2021

Il 24 marzo, dalle 15.00 alle 18.00, Massimo Clemente, Direttore CNR IRISS, e Gaia Daldanise, Architetto e Assegnista di Ricerca CNR IRISS, parteciperanno a “Culture Talks 2021 – Cultura per lo sviluppo sostenibile. Ambiente, resilienza e patrimoni”.

Il webinar, organizzato da Trentino School of Management, si propone di indagare il rapporto tra sostenibilità futura, città e patrimonio, soffermandosi sullo sviluppo dello spazio urbano in relazione all’identità collettiva e alla fruizione attiva da parte della cittadinanza.

Infatti, sebbene la cultura non compaia esplicitamente come obiettivo specifico tra i Sustainable Development Goals (SDG) dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (2015), è innegabile che essa svolga un ruolo strategico nella costruzione di un mondo sostenibile, impattando su ben 14 dei 17 obiettivi citati nel documento.

Oltre a Massimo Clemente e Gaia Daldanise, che contribuiranno al dibattito con un intervento su “Città interetnica: lo spazio come significante per nuove pratiche aggregative”, parteciperanno all’incontro: Luca Dal Pozzolo, architetto e responsabile del settore Ricerca di Fondazione Fitzcarraldo e Alessandro Franceschini, architetto e docente a contratto presso l’Università degli Studi di Trento. A facilitare la discussione sarà  Michele Lanzinger, Direttore MUSE Trento.

La partecipazione è gratuita, previa iscrizione online su www.tsm.tn.it

Risorse

March 23rd, 2021

CLIC researchers Antonia Gravagnuolo (CNR IRISS) and Jermina Stanojev (Uppsala University) contributed as expert members to the European Cultural Heritage Green Paper, a much needed initiative on the role of cultural heritage for the implementation of the European Green Deal (EGD), coordinated by ICOMOS and Europa Nostra.

The European Cultural Heritage Green Paper highlights the multiple ways in which cultural heritage can contribute to the implementation of the European Green Deal, focusing on the circular economy approach in cultural heritage adaptive reuse.

In Europe, it is expected that up to 80% of buildings in use in 2050 already exist today, and currently about 35% of buildings in the EU are 50 years old or older, while 97% of the building stock is not efficient enough to comply with future carbon reduction targets (see World Green Building Council, “Bringing Embodied Carbon Upfront: Coordinated action for the building and construction sector to tackle embodied carbon”, 2019). Therefore, particularly when looking at the “renovation wave” of the EGD, “circular” cultural heritage adaptive reuse can become a fundamental strategy to renovate the historic building stock, co-generating multiple positive impacts for cities and communities. We still have much to learn from traditional building construction techniques and a high potential is available to generate jobs in this sector, hybridizing traditional knowledge and skills with the most innovative, nature-based technologies to develop safe, resilient, inclusive and sustainable cities and communities. Also, a key role of cultural landscapes in Europe is recognized in the European Cultural Heritage Green Paper, to build circular and sustainable food systems linking rural and urban communities. Much more will be discussed during the official presentation event.

Join the launch webinar of the European Cultural Heritage Green Paper on 22 March 2021 (15:00-16:30 CET).

Resources

March 19th, 2021

E’ aperta fino al 15 aprile la call for papers dello Special Issue “Terrestrial” della rivista open access Contesti. Città, territori, progetti dell’Università di Firenze.

Curatrici: Camilla Perrone, Elena Marchigiani, Gabriella Esposito de Vita, Maddalena Rossi.

Sono benvenuti contributi interdisciplinari che evidenzino le possibili risposte dei territori (in termini di progettualità, di politiche, di approcci) alle crisi pandemiche, climatiche, ambientali, migratorie.

In particolare, intende promuovere riflessioni e contributi sulle dimensioni di incertezza che più di sempre sfidano le razionalità del progetto e della pianificazione per il futuro dei territori e che richiedono, da un lato “preparedness” (prepararsi per essere pronti), dall’altro la costruzione di un quadro orientato all’azione per promuovere in termini pro-attivi la coesione e la resilienza territoriale.

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March 17th, 2021

Regions and cities appear to have been shaped through responses to a series of challenges and crises, including health or climate hazards, interruptions in economic growth, political upheavals or social transformations.

Urban scholars and policy-makers frequently observe and engage with public spaces as arenas which embody both the challenges and responses. The challenges have been articulated in themes such as accessibility, healthy living, democracy, justice, social movements.

Against a seemingly bleak outlook, public spaces and urban cultures also nurture optimistic responses. ‘The New Urban Agenda’, adopted by the UN-Habitat Conference, Habitat III, promotes public space as a key ingredient of ‘inclusive, connected, safe and accessible’ cities (UN Habitat, 2016).

This special session on “What’s going on in public spaces and urban cultures? Updates on current research, policy and practice” asks how public spaces can inform research, policy and practice towards creating ‘inclusive, connected, safe and accessible’ cities.

Contributions are invited, but are not limited to address one of the following topics:

  • Changing typologies and roles of players and actors: multiplicity of publics and public space cultures, arenas for rebuilding participation
  • Public spaces and changes: climate change, social movements, circular economy;
  • Changing needs and roles: homelessness, refugees, immigrants and integration, age, gender, social, cultural, ethnic and religious considerations and urban justice;
  • Questioning the global north-south divide and public space dynamics;
  • Changing role of public spaces in political conflict zones;
  • Changing environmental awareness: public space as a buffer zone, contribution to public health (mental and physical well-being);
  • Changing intangible cultural heritage: adapting the genius loci to multiple and dynamic cultural identities;
  • The impact of technological innovation on public space research and practice.

This session is organized by the AESOP Thematic Group Public Spaces and Urban Cultures, which gathers an international and interdisciplinary group of researchers and practitioners, who contribute a plurality of perspectives.

The group was established in 2010 under the umbrella of the Association of European Schools of Planning Education (AESOP).

Since then, it promotes a dialogue between practitioners, academics, governmental and non-governmental professionals, and further interest groups through virtual and physical meetings, workshops, conferences and roundtables.

Session Organisers:

Deadline abstract submission 31th March 2021.

AESOP ExCo will cover the speaker fees (up to a maximum of 5 speakers)

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Links:

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March 11th, 2021

Stefania Oppido e Stefania Ragozino del CNR-IRISS sono state invitate a partecipare, in qualità di esperti esterni, al Corso di Potenziamento Artistico “Le Strade del gusto: Itinerari alla riscoperta dell’identità del paesaggio irpino” organizzato dall’Istituto Professionale di Stato per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera Manlio Rossi-Doria (IPSEOA Rossi-Doria).

La partecipazione si inserisce nell’ambito delle attività di Terza missione del progetto di ricerca CNR-IRISS “Disequilibri territoriali e processi di marginalizzazione. Il paesaggio come driver di rigenerazione place-based per aree interne e borghi”(Responsabile Scientifico Stefania Oppido), con specifico riferimento al Protocollo d’Intesa “Patrimonializzazione proattiva per la rigenerazione del paesaggio irpino. Risorse, competenze ed opportunità” sottoscritto dal CNR-IRISS con l’IPSEOA Rossi-Doria di Avellino.

Attraverso la sinergia tra i docenti dell’Istituto scolastico, il CNR-IRISS, Slow Food Condotta Avellino e Condotta Irpinia Colline dell’Ufita e Taurasi, e con il coinvolgimento di attori locali delle produzioni di eccellenza del territorio irpino, il Corso è finalizzato a potenziare le conoscenze degli studenti sulle risorse ambientali, storico-culturali, economiche, produttive del proprio territorio, inserendole in una prospettiva di sviluppo professionale.

Il modulo organizzato dal CNR-IRISS, dal titolo “Valorizzazione del paesaggio irpino? NO PROBLEM. IPSEOA: Ambasciatori del territorio”, intende contribuire alla costruzione di un dialogo con le giovani generazioni per sollecitare interesse e coinvolgimento sul tema del paesaggio, lavorando sulle dimensioni della conoscenza del proprio territorio, del racconto, dei legami affettivi, delle prospettive di realizzazione personale. Le attività del CNR-IRISS con gli studenti prevedono sia webinar per il trasferimento della conoscenza acquisita nell’ambito delle attività di ricerca, sia fasi di project work, attraverso l’utilizzo di strumenti partecipativi. In particolare, così come definito nel Protocollo d’Intesa, il lavoro del gruppo di ricerca è finalizzato a:

  • Rafforzare il senso di appartenenza e la consapevolezza dei valori e delle risorse del paesaggio irpino, sulla base delle quali orientare e sviluppare competenze locali che possano contribuire ad aumentare competitività, attrattività e invertire i processi di marginalizzazione;
  • Stimolare negli studenti riflessioni sul patrimonio territoriale e sullo sviluppo di competenze innovative connesse alla valorizzazione del paesaggio irpino, che possano aumentare le opportunità occupazionali e di realizzazione personale;
  • Favorire lo sviluppo dell’individuo come essere sociale e civile, educandolo a comportamenti etici, individuali e collettivi;
  • Sviluppare comportamenti responsabili, nel rispetto dei diritti e doveri dei cittadini e nell’utilizzo dei beni pubblici e del territorio;
  • Favorire lo sviluppo di una coscienza critica e dello spirito d’iniziativa finalizzato alla modifica degli atteggiamenti e al miglioramento dei comportamenti.

March 11th, 2021

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