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Giovedì 15 settembre Massimo Clemente riceverà il premio NAP – Napoli Ambassador Program, per “l’importante attività scientifica presso l’Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo del Cnr, nonché per i suoi riconoscimenti nazionali ed internazionali nel campo dell’urbanistica e della progettazione delle aree portuali”
Il Programma “Ambassadors” è sviluppato dai Convention Bureau locali di diverse città italiane, con l’obiettivo di individuare i principali leader della comunità culturale, medica, accademica o istituzionale che abbiano un forte legame con il proprio territorio e possano, pertanto, condizionare la scelta di una destinazione per un evento o congresso, garantendo visibilità nel mondo, oltre ad una ricaduta economica positiva sulla città.
L’obiettivo del progetto è quello di dare il giusto riconoscimento a questi “intellectual leaders” coinvolgendoli in attività di promozione dell’Italia come “destinazione del sapere” e, di conseguenza, delle sue città come sedi ideali per ospitare congressi internazionali di prestigio.
La I edizione del Napoli Ambassador Program è organizzata dal Convention Bureau Napoli | CBN in partnership con il MAVV e Wine Art Fest. La cerimonia di premiazione si svolgerà giovedì 15 settembre, dalle ore 19:00 alle ore 20:00, presso la Sala del Capitolo nel Complesso di San Domenico Maggiore a Napoli.
Per informazioni:
Massimo Clemente
CNR – Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo
m.clemente@iriss.cnr.it
September 2nd, 2022
Il tema delle calamità naturali riveste un rilevante e crescente rilievo nelle società moderne, soprattutto in relazione ai cambiamenti climatici, potenzialmente in grado di amplificare anche i problemi posti dagli altri eventi naturali. La progressione molto rapida del climate change fa sì che ovunque nel mondo si registri un aumento dei danni imputabili a tali calamità e, conseguentemente, un crescente impegno di risorse pubbliche necessarie a far fronte alle spese di ricostruzione.
Il nostro Paese è tra quelli più soggetti ai rischi di natura geologica e, per il suo enorme sviluppo costiero, è contemporaneamente tra quelli più a rischio per i cambiamenti climatici. D’altra parte l’Italia, rispetto ai paesi ad analogo tasso di sviluppo, si trova indietro sia nelle politiche di prevenzione (rispetto all’entità dei rischi) sia in quelle di risarcimento dei danni, stante l’assenza di adeguate politiche di protezione dei rischi e coperture assicurative.
Il volume “I rischi catastrofali. Azioni di mitigazione e gestione del rischio”, scritto da Antonio Coviello (ricercatore Cnr-Iriss e docente di Marketing Assicurativo nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli) e Renato Somma (ricercatore INGV ed associato Cnr-Iriss), al quale hanno contribuito esperti e ricercatori di varie afferenze e competenze, pur non avendo pretesa di esaustività o di proposte definitive per la soluzione dei problemi esposti, costituisce tuttavia una disamina avanzata e multidisciplinare dei problemi posti dai rischi maggiori, anche in relazione ai cambiamenti climatici ed al recente fenomeno pandemico.
Insieme alla disamina dei rischi, sono anche proposte le soluzioni più razionali per lo stato attuale delle conoscenze.
Le differenti estrazioni tecnico-scientifiche degli esperti coinvolti permettono di suggerire soluzioni complete e praticabili per la mitigazione di tali rischi, che coinvolgono interessi sociali dei cittadini, dello Stato e delle imprese, soprattutto quelle assicurative, per la funzione sociale che esse svolgono.
La prefazione del libro è affidata ad Adriano Giannola, presidente SVIMEZ, mentre la presentazione è di Massimo Clemente, direttore dell’Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo (Iriss) del Cnr, che ospita il suo primo volume nella nuova “Collana di Studi e Ricerche per l’Innovazione” edita da Cnr Edizioni in open access, scaricabile gratuitamente.
Per informazioni:
Antonio Coviello
Cnr – Iriss
Via G. Sanfelice 8 – Napoli
a.coviello@iriss.cnr.it
0812470942
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August 3rd, 2022
August 2nd, 2022
Oggi è un giorno importante per il Molo San Vincenzo, per il suo essere riconosciuto come spazio collettivo aperto alla comunità urbana!
Dal 2015, con il fine di valorizzare il molo e renderlo fruibile, i ricercatori del Cnr-Iriss hanno attivato un percorso condiviso di public engagement e di co-creation che ha coinvolto con continuità le Istituzioni interessate (Marina Militare, Capitaneria di Porto, AdSP, Comune di Napoli, Agenzia del Demanio, Soprintendenza, ecc.) in occasioni di dibattito e visite al molo. Hanno così attivato un programma di pubblico interesse attraverso un percorso di Action Research (AR)basato sui processi decisionali collaborativi legati al patrimonio culturale, in linea con la “Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società” (Convenzione di Faro).
Il Molo San Vincenzo, principale difesa foranea del Porto di Napoli dal grande valore storico-culturale e paesaggistico risulta diviso in due parti: la parte iniziale è di proprietà della Marina Militare (che ne inibisce l’accesso), dall’eliporto in poi è di competenza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale (AdSP). Si tratta di uno spazio chiuso al pubblico e conteso di cui il Comune di Napoli, i cittadini e molte Associazioni chiedono la fruizione; l’AdSP chiede l’accessibilità al secondo tratto; la Marina Militare rivendica la sicurezza del Comando Logistico. Il Molo è di interesse di numerosi soggetti che hanno determinato uno scenario caratterizzato da lunghi anni di confronti improduttivi.
La ricerca ha sviluppato un framework per una “Cultural Commons Valorization”, partendo dagli studi di Elinor Ostrom e dallo studio delle recenti direttive europee, sperimentato nel progetto di AR per la valorizzazione del Molo San Vincenzo.
Il primo step (costruzione di una Action Arena) ha mirato ad individuare e coinvolgere gli attori, ovvero le associazioni, i cittadini, le istituzioni, ecc. L’azione psicosociale legata all’identificazione dello spazio pubblico come “bene comune” richiede anzitutto la promozione della cultura del sense of community e public engagement. Per questo motivo i FMSV hanno curato una serie di eventi, anche in collaborazione con le Istituzioni e altre associazioni, per far conoscere il molo e rilevare il potenziale cambiamento per i cittadini e gli altri interlocutori coinvolti. Dalla prima visita nell’ambito del “Maggio dei Monumenti” nel 2015, arrivando via mare, si sono susseguite numerose visite (anche attraversando la Base della Marina Militare), eventi sportivi e culturali. Tra le iniziative realizzate vi sono: “Passeggiate Patrimoniali” (2018, 2019), uno degli strumenti della “Convenzione di Faro”, e il coinvolgimento di scuole con il “Baby Port Walking Tour” (2019).
Per condividere gli obiettivi, costruire valori e definire le regole condivise si è cercato di stimolare la partecipazione attiva e l’impegno condiviso attraverso azioni comuni utili anche a far emergere i punti di vista di tutti i protagonisti (Focus group, interviste, questionari, ecc.). Convegni e tavole rotonde, sono state le occasioni per mediare tra posizioni ed interessi divergenti e far interagire gli stakeholders. Tra le iniziative: Convegni nell’ambito della Naples Shipping week (2016, 2018), Convegno internazionale RETE (2018).
Per dare concretezza a valori, obiettivi e regole condivisi, da far convergere in un Common Action Plan sono state realizzate cinque edizioni dei Workshop internazionali di progettazione collaborativa “Cities from the Sea: City-Port System and Waterfront as Commons” (curati da Cnr-Iriss e DSU) a cui hanno partecipato architetti, economisti e psicologi con lecturessvolte da eminenti docenti. I risultati dei workshop, sintetizzati in un masterplan, sono stati consegnati all’AdSP.
I primi due step hanno gettato le basi per il terzo step ovvero la realizzazione di soluzioni condivise per la valorizzazione del molo che ha stimolato l’istituzione nel 2019 di un “Tavolo Tecnico Interistituzionale” (coordinato da M. Clemente), attivato dal “Tavolo di concertazione interistituzionale”, che vede la partecipazione di AdSP, Ministero della Difesa, Stato Maggiore e Comando Logistico della Marina Militare, Comune di Napoli, Soprintendenza, Agenzia del Demanio, Cassa Depositi e Prestiti.
Principale beneficiario è stata la comunità: più di 4000 persone hanno fruito il molo (grazie a più di 10 eventi) e più di 8.000 quelle che lo hanno conosciuto indirettamente attraverso media e social network a cui andrebbero aggiunti i lettori raggiunti da articoli a mezzo stampa.
I cinque workshop hanno permesso il confronto internazionale e interdisciplinare di circa 70 partecipanti che si sono confrontati con oltre 100 referees esperti del mondo dello shipping, della ricerca e con la società civile.
Il percorso intrapreso ha spronato l’AdSP a realizzare nel 2018 la messa in sicurezza, il recupero del piazzale di San Gennaro e la realizzazione di un nuovo molo per l’attracco delle barche rendendo possibile l’accesso diretto. I lavori hanno avuto un importo di € 576.362,19.
Il Molo San Vincenzo è stato riconosciuto come “bene comune culturale” e inserito dal 2020 tra i membri della “Rete Faro Italia”, promossa dal Consiglio d’Euro Ufficio Italiano e rappresenta una delle prime applicazioni in Italia della Convenzione di Faro.
Oggi 28 giugno 2022 il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi con l’Assessore Edoardo Cosenza, l’Ammiraglio Abbamonte e il Presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Centrale Andrea Annunziata firmano un protocollo per dare gradualmente ai cittadini il Molo San Vincenzo, prima attraverso passeggiate organizzate e successivamente, grazie ad un finanziamento di circa 6 milioni di euro la realizzazione di un percorso dedicato.
Secondo il “quintuple helix model” di Carayannis e Campbel sono state promosse, organizzate e gestite attività di co-creation che hanno permesso la costituzione di un processo aggregativo di più enti accademici, di ricerca, istituzionali e cittadini in sinergia con associazioni culturali e professionali.
I risultati sono stati di valorizzati e diffusi attraverso pubblicazioni scientifiche interdisciplinari nazionali e internazionali e divulgative (sito web FMSV), organizzazione di convegni (p.e. La Convenzione di Faro: Patrimonio culturale e Comunità patrimoniali”, CNR IRISS e Consiglio d’Europa Ufficio di Venezia) e inviti a convegni nazionali (p.e. “Faro meeting with Italian stakeholders”, CoE Venezia) ed internazionali (p.e. Port City Future Conference 2018, TUDelft).
Al progetto hanno partecipato, oltre a Massimo Clemente (Dirigente di Ricerca), Eleonora Giovene di Girasole (Ricercatore) e Gaia Daldanise (Assegnista di Ricerca), l’Associato Cnr-Iriss Alessandro Castagnaro (DiARC Federico II), con un impegno totale di circa 21/mesi uomo. Le prof.sse Caterina Arcidiacono e Fortuna Procentese, Dipartimento di Studi Umanistici (DSU) Università Federico II, hanno collaborato nell’ambito dell’Accordo di collaborazione per attività di ricerca ed alta formazione.
Nell’ambito delle ricerche Cnr-Iriss: Cultural Commons: Convenzione di Faro e Comunità patrimoniali per la valorizzazione condivisa, collaborativa e cooperativa del patrimonio culturale Responsabile Scientifico E.Giovene di Girasole, “Identità marittima e rigenerazione urbana: processi collaborativi per lo sviluppo sostenibile dei territori costieri”, RS M. Clemente (2016-2019).
Per informazioni:
Massimo Clemente
Cnr – Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo
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