Contributo di Stefania Oppido nel volume Pinto M. R., Diano D., 2020, Reti ferroviarie e valorizzazione dei territori. Recupero, manutenzione e innovazione delle stazioni.
Il volume affronta il tema delle reti ferroviarie e delle numerose questioni poste in campo dalla ricerca scientifica in tale ambito alle diverse scale di intervento.
In particolare, il contributo di Stefania Oppido, tecnologo del CNR-IRISS, approfondisce la questione del riuso delle reti infrastrutturali dismesse o sottoutilizzate in territori lontani dai principali centri urbani, come i piccoli borghi e le aree interne italiane, che subiscono processi di marginalizzazione, caratterizzati da riduzione delle attività economiche e dei servizi e da bassi livelli di accessibilità. Riuso del capitale territoriale abbandonato e miglioramento dell’accessibilità sono, infatti, temi chiave della Strategia Nazionale Italiana per le Aree Interne.
La valorizzazione di reti infrastrutturali in stato di abbandono, dismesse o inutilizzate, interpretato come driver di sviluppo nell’ambito di strategie istituzionali in molti Paesi europei, rappresenta un interessante campo di approfondimento per il dibattito scientifico e culturale in tema di rigenerazione territoriale place-based. In ambito internazionale, sono numerosi, ad esempio, i casi nei quali il riuso di ferrovie dismesse rappresenta un’opportunità per valorizzare l’infrastruttura – in termini di valore storico e patrimonio ingegneristico – ma anche il capitale territoriale dei luoghi attraversati, che l’infrastruttura può contribuire a collegare o ricollegare in un approccio sistemico. I dati evidenziano un crescente successo di iniziative turistiche in cui il treno non rappresenta solo un veicolo per viaggiare, ma una vera e propria destinazione ed esperienza turistica.
In Italia sono state avviate iniziative sia bottom-up, promosse da attori socio-economici e culturali, sia istituzionali, talvolta basate sulla collaborazione reciproca anche grazie all’attività di reti come l’Alleanza per la Mobilità Dolce (A.Mo.Do.) il cui obiettivo è promuovere sinergie tra attori a livello locale e nazionale. Tuttavia, l’offerta è ancora frammentata, caratterizzata da una pianificazione limitata e molti casi sono in una fase sperimentale, alla quale dovrebbe seguire una strategia complessiva ed integrata, supportata da adeguati servizi di ospitalità, intermodalità e infrastrutture.
Iniziative bottom-up caratterizzano anche l’esperienza della ferrovia Avellino-Rocchetta Sant’Antonio, linea storica della Regione Campania, che collega la città di Avellino con l’area interna dell’Alta Irpinia, caso studio nell’ambito del progetto di ricerca “Disequilibri territoriali e processi di marginalizzazione. Il paesaggio come driver di rigenerazione place-based per aree interne e borghi” in corso presso il CNR-IRISS (Responsabile Scientifico Stefania Oppido). La ricerca assume la condivisione degli obiettivi con gli attori locali come valore per la realizzazione di un processo di rigenerazione place-based, basato sulle relazioni tra persone, luoghi e risorse territoriali. In questa prospettiva, il treno turistico può rappresentare un elemento di riconnessione delle reti fisiche del territorio – infrastrutturali, insediative, produttive, ambientali – con le reti immateriali e le reti sociali.
Le esperienze nazionali e internazionali di riuso a scopi turistico-ricreativi di linee ferroviarie, ad oggi in fasi diverse della loro realizzazione ed in contesti diversi, consentono alcune riflessioni sui fattori di successo e sugli elementi che, al contrario, possono rappresentare criticità. Pur considerando differenze connesse al contesto politico ed economico, nonché al regime di proprietà e di gestione ed agli impegni economici necessari, tali riflessioni potranno supportare le attività in corso relative al caso dell’Avellino-Rocchetta Sant’Antonio e dell’area interna attraversata. In particolare, si evidenzia che alcune delle condizioni in grado di favorire il successo di iniziative di riuso di linee ferroviarie sono riconducibili alla capacità di ri-connessione con il sistema territoriale, ri-connessione che può essere declinata in riferimento al sottosistema fisico e al sottosistema economico, culturale e sociale.
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