Due recenti iniziative di finanziamento a favore della ricerca e sviluppo nel settore agroalimentare.
Di recente inaugurazione i 12 centri specialistici nati nell’ambito del programma MPS Agroalimentare mirano a generare economie di rete supportando lo sviluppo di sinergie e promovendo la conoscenza delle opportunità di business. Lo scenario globale in un contesto pandemico e l’incidenza della contrazione della domanda impongono una conversione della strategia competitiva e un riorientamento verso target più sostenibili a diversi livelli. La presenza dei centri di consulenza nei distretti dell’agrifood ad alto valore aggiunto (Valdobbiadene, Asti, Suzzara, Modena, Firenze, Grosseto, Chieti, Sabaudia, Caserta, Battipaglia, Cerignola e Pachino) costituisce un tangibile segnale quantomeno di attenzione alla necessità di di finanziare il cambiamento del prossimo decennio, che ruota sulla predisposizione di piani integrati di filiera, nel solco del Green Deal e della strategia Farm2Fork, volti all’innovazione sostenibile (riduzione dell’uso dei pesticidi, degli antimicrobici e degli antibiotici, garanzia della fertilità del suolo, raggiungimento di una quota del 25% dei terreni coltivati a biologico). Una sfida fondamentale per il patrimonio agroalimentare italiano, caratterizzato da un tessuto produttivo e organizzativo con elevati standard di professionalità, sicurezza e qualità (l’Italia conta, con i segni europei di qualità DOP e IGP 312 prodotti nel settore food, l’ultima arrivata è la Mozzarella di Gioia del Colle, e 526 nel settore wine).
Che una sensibilità analoga si sia attivata anche sul fronte della promozione della ricerca nel settore agroalimentare è segnalato dal recente avviso pubblico per la concessione di contributi da parte del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (v. supra sub 1.1).