Il 14/10/2021 ore 17.00 – 19.00
Studio Legale Pavia e Ansaldo di Roma in via Bocca di Leone 78.
Essendo una tavola rotonda, sarà ammesso un limitato numero di partecipanti (anche in funzione della normativa Covid). Sarà possibile collegarsi anche tramite paiattaforma elettronica
L’incontro sarà un’occasione per confrontarsi in merito alla prospettiva di genere nel processo di determinazione dello status di rifugiato, in particolare alla possibilità di considerare le donne come “gruppo sociale protetto” ai sensi della Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951 e del Protocollo del 1967.
Il tema è particolarmente sentito a livello globale, come dimostrato dal panel di relatori, composto da esperti e funzionari di organizzazioni internazionali che prenderanno parte all’Evento: a partire dal Segretario Generale del Commonwealth Patricia Scotland che pronuncerà il keynote speech, per poi seguire con Luis Gabriel Franceschi, Direttore Senior del Commonwealth per la Governance e la Pace – Londra, Regno Unito, e Professore della Strathmore University Law School; Giovanni Carlo Bruno, Primo Ricercatore di diritto internazionale del Cnr – Napoli, Italia, Allan Mukuki, Direttore Partnerships Internazionali, Strathmore University Law School di Nairobi e Chiara Scipioni, RSD (Refugee Status Determination) Associate, UNHCR – Roma.
Il dibattito sarà aperto da Caterina Luciani, Partner di Pavia e Ansaldo e Presidente di The Thinking Watermill Society, e moderato da Fulvio Maria Palombino, Professore di Diritto Internazionale nell’Università degli Studi di Napoli Federico II, nonché Of Counsel di Pavia e Ansaldo.
L’incontro è inserito tra gli eventi del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2021.
Organizzato da:
Studio Legale Pavia e Ansaldo
The Thinking Watermill Society
Referente organizzativo:
Giovanni Carlo Bruno
Cnr – Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo
giovannicarlo.bruno@cnr.it
Modalità di accesso: registrazione / accredito
La locandina contiene il link per la registrazione
Vedi anche:
October 13th, 2021
Il Comitato “Sull’Arte e la Cultura per l’Economia – l’Economia per l’Arte e la Cultura”, il CNR-IRISS e le altre autorevoli istituzioni che hanno sottoscritto il “Programma di azione per la Valorizzazione e lo Sviluppo dell’identità culturale di specifici contesti territoriali e la costituzione di distretti culturali” hanno organizzato per il 21 ottobre 2021 alle ore 10,30, presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli un incontro per la presentazione ufficiale alle Istituzioni Nazionali ed Europee della richiesta di voler intraprendere sul piano formale e sostanziale le procedure tendenti a:
- Formalizzare l’istituzione dei DCE – Distretti Culturali Europei;
- Formalizzare la richiesta di riconoscimento della Cultura Classica Greca e Latina quale Patrimonio Immateriale Bene dell’Umanità;
- Formalizzare la richiesta di istituire la “Giornata sulla Cultura e Lingua Classica Greca e Latina”;
- Formalizzare l’istituzione di un “Fondo Unico Europeo” per lo sviluppo della cultura rivolto ai giovani dell’Unione Europea.
Tra i partecipanti i rappresentanti degli enti e istituzioni che hanno firmato il “Programma di Azione”, rappresentanti dei ministeri di riferimento, esponenti del mondo della cultura, dell’università e della ricerca.
Media
October 11th, 2021
La durata della vita media è in continuo aumento ed è opportuno che si inizi a riflettere sui comportamenti da tenere e gli strumenti ai quali poter far ricorso per trascorrerla al meglio.
Obiettivo dell’iniziativa è sensibilizzare sui più efficaci stili di condotta da mettere in pratica e sulle proposte dell’industria assicurativa che possano accompagnarci a lungo.
Media
October 11th, 2021
Il CNR IRISS è coordinatore scientifico di “Green Blue Days”, un progetto-eventopluriennale per il Sud, itinerante, sulla sostenibilità sistemica che vede, nella sua prima edizione, la realizzazione di un forum a Napoli nei giorni 13, 14 e 15 ottobre 2021, presso il complesso Monumentale di San Domenico Maggiore.
L’evento intende affrontare ad ampio raggio una serie di temi legati al concetto di sostenibilità ambientale con l’obiettivo di favorire un cambiamento prima di tutto culturale e sociale.
Si tratteranno una serie di temi legati al concetto di sostenibilità ambientale – quali Agenda Onu 2030, transizione ecologica e trasformazione digitale, agricoltura sociale, turismo sostenibile, architettura e territorio, economia circolare, end of waste, design e moda sostenibili, food anti spreco, smart city e green mobility, eccetera – con l’obiettivo di favorire un cambiamento prima di tutto culturale e sociale.
La scelta stessa del titolo dell’evento “Green Blue Days” sottintende un passaggio dalla “cultura green” alla cultura “green-blue“, che raccoglie e va oltre la sfida della sostenibilità, preparando un nuovo futuro.
Chair del Comitato istituzionale sono Massimo Clemente, direttore CNR IRISS e Antonio Uricchio, Presidente dell’Anvur.
Tra i partecipanti la presidente del CNR Maria Cristina Carrozza, il vice presidente del CNR Lucio D’Alessandro e il ministro dell’università e della ricerca Maria Cristina Messa.
“Green Blue Days” conta su un Comitato scientifico di elevato profilo, tra cui vari rappresentanti del CNR: oltre alla presenza di Massimo Clemente, in qualità di chair e coordinatore scientifico dell’evento, Nicola Armaroli (CNR ISOF), Fabrizio Bianchi (CNR IFC), Gabriella Esposito (ricercatrice CNR IRISS e referente del Laboratorio di rigenerazione place-based), Eleonora Giovene di Girasole (ricercatrice CNR IRISS specializzata sui processi decisionali collaborativi per lo sviluppo ambientale e urbano sostenibile), Rosalia Santoleri (Oceanografa, direttore FF del CNR ISMAR): molti di loro saranno protagonisti dei Talks, sessioni tecniche che intendono creare momenti di incontro-confronto partecipativo e propositivo nei quali dare forma alle idee.
In parallelo, si terranno i “Labs” di “Green Blue Days“, laboratori scientifici coordinati dal CNR-IRISS e composti da un comitato di esperti, che si confronterà su argomenti attinenti la Green-Blue vision: il risultato degli incontri “Labs” confluirà nell’ambito dei “Talks” per l’attivazione di un confronto partecipato sulle tematiche legate alla sostenibilità.
I temi individuati sono “Architettura e territorio”, “Economia circolare”, “Formazione”, “Mobilità sostenibile”, “Salute” e “Trasporto e logistica”.
La seconda edizione sarà a Taranto nel giugno 2022.
L’evento si terrà in presenza con servizio di streaming online, e la partecipazione sarà con ingresso libero gratuito ma con registrazione obbligatoria per accedere come uditori.
Per restare aggiornati e consultare il programma completo accedere al sito Green Blue Days.
Media
October 11th, 2021
La penisola Italiana è costituita da un territorio particolarmente fragile, perché geologicamente giovane ed attivo.
Questa circostanza, unita all’alta densità di popolazione, per di più distribuita specialmente nelle aree costiere, la rende particolarmente vulnerabile agli eventi naturali estremi, come terremoti, eruzioni vulcaniche, frane, alluvioni. A questi rischi, già da tempo ben noti sebbene mai mitigati con interventi strutturali ed incisivi, si è aggiunto dall’inizio del 2020 l’impatto estremo della pandemia di Covid-19. Tutti questi eventi, pandemia in testa, hanno un devastante potenziale di impatto sull’economia, sulla società e sulla stessa convivenza civile della Nazione.
Obiettivo del Convegno è analizzare, in maniera sintetica ed operativa, le principali problematiche di tali categorie di emergenze, i cui effetti negativi incrociati possono anche interferire costruttivamente, aggravandoli. L’enfasi viene posta sulle prospettive di soluzione giuridiche ed economico-finanziarie, che in ultima analisi possono mitigarne gli enormi impatti sociali.
Media
October 11th, 2021
Dal 27 settembre al 6 ottobre 2021 si è svolta la visita in Italia del Working Group ONU su imprese e diritti umani.
La visita che costituisce la prima in Italia da parte del Working Group persegue lo scopo di realizzare il mandato del Gruppo di Lavoro di sostenere gli sforzi a livello nazionale per promuovere una condotta di impresa rispettosa dei diritti umani e dell’ambiente, in linea con gli standard internazionali in materia.
Durante la sua visita, il Gruppo di Lavoro ha incontrato: autorità governative; imprese ed organizzazioni di settore; organizzazioni della società civile e sindacati; esperti accademici ed il settore legale. Il gruppo ha svolto inoltre alcune visite in loco e incontri con gli attori rilevanti.
La visita si è conclusa con il debriefing con i funzionari del Governo seguita da una conferenza stampa in cui sono state presentate le osservazioni e conclusioni preliminari della visita.
Il rapporto conclusivo sarà pubblicato nel prossimo giugno 2022.
Il Gruppo di lavoro è composto da cinque membri che siedono a titolo di esperti indipendenti: Surya Deva (Presidente), Elżbieta Karska, Githu Muigai, Dante Pesce, Anita Ramasastry. Il Gruppo di lavoro riporta ogni anno al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra e all’Assemblea Generale a New York.
Marco Fasciglione, ricercatore CNR-IRISS, e PI del progetto di ricerca CO.RE. Corporate Human Rights and Environmental Due Diligence e la Promozione della Corporate Responsibility è stato invitato dal Working Group ha partecipato e moderato l’incontro con il settore accademico e le professioni legali, tenutosi il giorno 28 settembre 2021 a Roma.
Media
October 6th, 2021
A Call for papers for the “International Journal of Contemporary Hospitality Management” (CiteScore 2020 9.3, Impact Factor 2020 6.514) is now open. Contributions for this Special issue will be related to Social Network Analysis in Hospitality and Tourism. Guest Editors are Marcella De Martino and Alfonso Morvillo (Cnr-Iriss), Giuseppe Giordano (University of Salerno, Italy); Editor-in-Chief is Fevzi Okumus (University of Central Florida, USA).
Social Network Analysis (SNA) has been the subject of specific interest in management and organizational studies. Areas of increasing concern are represented by the study of open innovation networks (Van Der Valk and Gijsbers, 2010), sustainable development (Kang and Park, 2013) and value co-creation processes within and among service networks (Ojuri et al., 2018). Social interaction is the primary interface between parties involved in co-creation networks (Ranjan and Read, 2016) as it enables an actor to enter into value creation processes of other parties, supporting them, and benefitting from them. Interaction processes can be favored by technologies and digital platform (Song, 2018) and, with an increasing level of trust and mutual dependence, by partnerships among network actors (Choi et al., 2020). Furthermore, knowledge is an important resource for exchange in value co-creation (Meynhardt et al., 2016) because it can be shared, developed and learned in social interactions among actors in a network.
Social Network Analysis has rapidly grown in hospitality and tourism given the interdependences among socio-economic actors in tourism products, services, and experiences. Tourism is a network-based industry and scholars have increasingly adopted network science in the last 15 years (Mariani and Baggio, 2020). Networks are beneficial for hospitality and tourism organizations as well as for destinations. This is because they enable creation of value-adding relationships and fostering innovation by accessing to external resources and knowledge, extending their offerings through new or improved services, reducing costs, and satisfying tourism stakeholders needs (Denicolai et al., 2010; Novelli et al., 2006). Previous studies addressed the collaborative networks at the destination level by focusing on their organizational structures in terms of nodes and ties, edges, or links (Marasco et al., 2018). In this regard, the analysis of network’s density (Farsani et al., 2014; Prats et al., 2008; Sørensen, 2007) and the role of centrality performed by a network/broker actor (Aarstad et al, 2015; Booyens and Rogerson, 2017; Prats et al., 2008; Romeiro and Costa, 2010) have attracted attention with respect to destination competitiveness. In their literature review on SNA studies in tourism and hospitality, Casanueva et al. (2016) highlighted that destination should be approached from a relational and geographic perspectives. Relational studies have analyzed cooperative ties between the stakeholders (firms from different tourism sectors, non-business organizations, government agencies, etc.) while the second group focused on ties in physical space, such as distances and flows between destination and tourism attractions. However, there is a notable absence of longitudinal analysis that could explain the evolution of these ties over the time. Finally, there is increasing number of studies that have applied SNA in bibliometric analysis of scientific production (Casanueva et al. 2016; Chiang, 2020; Okumus et al., 2019; Köseoglu and King, 2019; Mariani and Baggio, 2020).
Respect to other disciplines with a consolidated tradition in Social Network Analysis, its application in hospitality and tourism is still in an early stage (Casanueva et al. 2016). Research should address more in depth the nature, intensity, and direction of inter-organizational ties (formal and informal; horizontal, vertical, and cross-sectional; power vs trust) among actors and the impact of these network structural properties on destination competitiveness. Dense and strong networks are considered structures that can sustain stability, the transfer of specialist knowledge and incremental innovations, whereas less dense and weaker networks allow for more dynamism, the transfer of broad and general information and radical changes, introducing new products and services (Håkansson and Ford, 2002). Furthermore, the understanding of knowledge generation and transfer as well as the development of social capital, resources complementarity and adaptive capabilities generated through collaborative networks can be effectively approached using SNA. With the extraordinary rise of web applications and digitalization, virtual and social media platforms are exerting crucial roles on destination branding and marketing. SNA measurement, such as centrality, betweenness, closeness can offer useful insights on multi-actor engagement and value co-creation processes in online community. At micro level, the analysis of ties internal to the firm – between employers, managers, suppliers, and clients – can enhance the understanding of social interactions that affect motivation and leadership, client engagement and satisfaction. At the policy level, SNA can also contribute to decision making processes for sustainable development of cities and destinations through the analysis of tourist routes and flows, urban mobility, linkages between tourism attractions and peripherical areas.
This special issue welcomes conceptual and empirical research, employing quantitative, qualitative, or mixed methods, as well as ego-net analysis drawing on relational data. The guest editors are especially interested in submissions which will explore the application of Social Network Analysis to the study of Hospitality and Tourism, with strong theoretical, methodological, and empirically relevant, contributions.
Submissions related to the following topics are particularly welcome:
- Inter-organizational ties and network properties of destination governance structure
- Collaborative networks and destination competitiveness
- Social capital and resources complementarity in collaborative networks
- Adaptive capabilities and resilience of tourism organizations
- Value co-creation in customers-suppliers’ interactions
- Knowledge transfer and innovation in service co-design processes
- Knowledge mapping in tourism and hospitality
- Gender, diversity, heterogeneity, and inclusion in hospitality
- Innovation and productivity in destination and tourism cluster
- Sustainable development of cultural cities and destinations
- Social networks transformation into value networks
- Multi-actor engagement and value co-creation processes in online community
- Social media platforms and destination branding and marketing
- Social interactions, motivation and leadership
- Client engagement and satisfaction in tourism experience design
- Political networks: Governance and sustainable development goals
- Ethical challenges in social and digital platforms
- Social media and tourists’ travel choices
- Electronic Word-of-Mouth and destination competitiveness
- Open Innovation Communities and Smart destination
- Spatial patterns of accessibility and tourism
- Tourist attractiveness and peripheral areas
Timeline
Abstracts submissions: 30 November 2021 (email to: m.demartino@iriss.cnr.it)
Abstract decisions: 15 December 2021
FULL paper submissions: 15 March 2022
Revisions and decisions: September 2022
Publication: Early 2023
Per informazioni:
Marcella De Martino
Cnr – Iriss
Via G. Sanfelice 8,
80134 Napoli
m.demartino@iriss.cnr.it
Vedi anche:
October 5th, 2021
Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 settembre 2021 (in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) stabilisce, nel suo unico articolo, che a decorrere dal prossimo 15 ottobre la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa di cui all’articolo 1, comma 2, del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 è quella svolta in presenza.
Dunque, un inizio di ritorno alla ‘normalità’ (o, meglio, nelle parole del legislatore, ‘ordinarietà’) dopo le deformazioni e gli eccessi degli strumenti normativi di governo dell’emergenza?
Nelle premesse dell’atto è contenuta la spiegazione del ripristino della modalità presenziale di svolgimento del lavoro: l’estensione della certificazione verde Covid-19, altrimenti detto Green Pass, anche ai lavoratori del pubblico impiego (v., al riguardo, il decreto-legge 21 settembre 2021 n. 127) “incrementa l’efficacia delle misure di contrasto al fenomeno epidemiologico”; d’altro canto, l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza da parte di cittadini e imprese richiede che le amministrazioni pubbliche operino «al massimo delle proprie capacità»; infine, è “necessario superare le modalità di utilizzo del lavoro agile nel periodo emergenziale … per consentire alle PP.AA. di dare il massimo supporto alla ripresa delle attività produttive e alle famiglie”.
Nelle anzidette Amministrazioni non rientrano gli organi costituzionali e di rilevanza costituzionale (ad es. Parlamento, Governo, CNEL, Consiglio di Stato, Corte dei Conti) e le autorità amministrative indipendenti, in cui invece, potrebbe desumersi a contrario, il massimo delle proprie capacità si suppone raggiungibile anche con il ricorso al lavoro agile.
In un’intervista rilasciata a Il Messaggero e pubblicata lo scorso 25 settembre, l’attuale Ministro della Funzione pubblica ha annunciato l’adozione di un decreto ministeriale contenente linee guida sull’attuazione della modalità del lavoro in assenza, ispirate a quattro principi: la regolarizzazione del contratto, una pianificazione delle attività per obiettivi e monitoraggio dei risultati, una piattaforma tecnologica dedicata e sicura e la verifica della ‘customer satisfaction’.
Lo smart working, caratterizzato dall’assenza di precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro e il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività, era già previsto già dalla legge delega 7 agosto 2015, n. 124 (cd. legge Madia) ed è stato ulteriormente disciplinato dagli articoli 81 e seguenti della legge 22 maggio 2017, n. 81 (Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato).
L’articolo 87, comma 1, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, semplificando le condizioni di accesso al lavoro agile, con il fine di diffonderne al massimo l’utilizzo nei pubblici uffici, sanciva espressamente che “Fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-2019, ovvero fino ad una data antecedente stabilita con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione, il lavoro agile è una delle modalità ordinarie di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni”.
Successivi provvedimenti prevedevano percentuali ‘minime’ di lavoratori in modalità agile fino all’introduzione del Piano organizzativo del lavoro agile (POLA), quale sezione del Piano della performance per effetto dell’articolo 263, del decreto-legge 19 maggio 2020, n 34.
Tale processo sembra ora rallentare e diventare più farraginoso e pesante. Il lavoro agile resta uno strumento di sicuro interesse per ottimizzare la gestione delle esigenze di datori e lavoratori in vista di un migliore rendimento e di un maggior benessere organizzativo e, per conseguire tali finalità, dovrebbe essere calibrato per forma, intensità ed estensione sulle specifiche caratteristiche delle attività estremamente diverse riscontrabili all’interno delle amministrazioni anzidette e adattato al rispettivo ambiente di lavoro, anche in considerazione di una necessaria – o meramente opportuna – interazione personale con gli utenti.
Al momento della scrittura del presente articolo non è stato ancora adottato il decreto del Ministro per la pubblica amministrazione relativo alle modalità organizzative per il rientro in presenza dei lavoratori delle PP.AA. L’articolo 1 della bozza richiama, con una formulazione piuttosto ambigua, l’esigenza di «superamento dell’utilizzo del lavoro agile emergenziale» quale modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa disponendo la presenza in servizio del personale preposto alle attività di sportello e di ricevimento dell’utenza nonché di erogazione di servizi a quest’ultima e onerando le amministrazioni del compito di evitare concentrazioni del personale in entrata nella stessa fascia oraria attraverso la previsione di flessibilità (anche in deroga ai contratti collettivi), tenuto conto della situazione territoriale e delle condizioni del trasporto pubblico. Il comma 3 di detto articolo contiene una disciplina transitoria dell’accesso al lavoro agile (in attesa della definizione più precisa delle sue modalità operative), da cui possono desumersi i seguenti principi: divieto di contrazione quantitativa o riduzione qualitativa dei servizi resi all’utenza, rotazione del personale impegnato nel lavoro agile, messa a disposizione del personale di dispositivi tecnologici e digitalizzazione dei processi ai fini della garanzia della riservatezza dei dati e delle informazioni trattati, «smaltimento del lavoro arretrato», svolgimento in presenza della prestazione lavorativa da parte dei soggetti titolari di funzioni di coordinamento e controllo. L’accordo individuale avente ad oggetto il lavoro agile deve contemplare almeno «gli specifici obiettivi della prestazione resa in modalità agile, le modalità e i tempi di esecuzione della prestazione e della disconnessione del lavoratore dagli apparati di lavoro, nonché eventuali fasce di contattabilità, le modalità e i criteri di misurazione della prestazione medesima, anche ai fini del proseguimento della modalità della prestazione lavorativa in modalità agile».
October 1st, 2021
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