Home » Beni Comuni nell’analisi economica del territorio
Beni Comuni nell’analisi economica del territorio
Un recente dibattito ha riaperto la questione del commoning come modalità di uso e gestione delle risorse. Il tema è particolarmente sentito in ambito urbano, laddove si lamenta da un lato il diffuso default degli strumenti di pianificazione (piani urbanistici), forse troppo complessi per il necessario e frequente bisogno di aggiornamento, e delle ricette di policy che non riescono ancora a reindirizzare i gravi problemi connessi alla gestione del Debito, e dall’altro i numerosi casi di abbandono di beni immobili nonché dell’ampio sottoutilizzo degli spazi pubblici. Rispetto a tali problematiche, appunto, la formazione di comunità ispirate al principio dei commons è riuscita a fornire risposte interessanti.
Un altro tema che ritorna con maggiore forza riguarda la differenza tra le città rispetto al fenomeno della formazione di queste comunità. Infatti, alcune città o regioni sembrano più ricche di altre rispetto a questo tipo di azione collettiva. Forse la variabile più significativa è quella della relazionalità che si esprime nella società e che, in diversi modi, riesce a interessare anche le dinamiche alla base degli scambi economici.
Ma che cosa sono i commons? Che cosa significa ispirarsi ai loro princìpi? E perché, in alcuni casi, sembrano rispondere meglio dell’impresa, sia di quella pubblica che privata, ai bisogni dei cittadini e della economia locale nel suo complesso? Pur nella diversità che caratterizza le diverse comunità, il nostro discorso cercherà di indirizzare alcuni di questi quesiti e di rivedere al meglio le stesse domande, che sempre più diffusamente si pongono in questa materia.
Relatrici
Maria Patrizia Vittoria (CNR-IRISS), Stefania Ragozino (CNR-IRISS), Vittoria Biasiucci (Sapienza, Università di Roma).
Comitato organizzatore
Paola Avallone, Tommaso Ismaelli, Andrea Giovanni Nuzzolese.